Unioni civili, Renzi "furioso". Asse Orlando-Bersani. Insight Pd
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"Ci siamo incartati, la vicenda è stata gestita malissimo". Così un parlamentare dem si confida con Affaritaliani.it all'indomani del rinvio a Palazzo Madama del ddl Cirinnà. I ben informati descrivono Matteo Renzi a dir poco furioso...
Di Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)
Giovedì, 18 febbraio 2016 - 10:45:00
"Ci siamo incartati, la vicenda è stata gestita malissimo". Così un parlamentare dem si confida con Affaritaliani.it all'indomani del rinvio a Palazzo Madama del ddl Cirinnà. I ben informati descrivono Matteo Renzi a dir poco furioso. Ci aveva messo la faccia, aveva promesso la legge ma qualcosa è andato storto. Probabilmente - sussurrano in Parlamento - il premier non si aspettava l'intransigenza e la durezza del gruppo di 20-25 cattodem che, di fatto, ha obbligato il capogruppo Zanda a chiedere un pausa di sette giorni. A questo punto gli occhi sono tutti puntati sull'assemblea del Pd di domenica prossima quando Renzi sarà chiamato a dare la linea cercando una soluzione per il pasticcio unioni civili. Continuare con l'anomala maggioranza con i 5 Stelle sfidando i voti segreti e gli emendamenti leghisti (visto il no del M5S al super-canguro) o fare marcia indietro, stralciare la stepchild e trovare un'intesa con Ncd-Area Popolare? Questo è il dilemma. Ufficialmente il Pd continua a dire che si va avanti anche con le adozioni, come vuole la minoranza interna, ma anche i verdiniani di Ala cominciano a suggerire lo stralcio della stepchild dal ddl. In questa fase si sta assistendo nel Pd ad un'alleanza tra i "giovani turchi" del ministro Orlando e del presidente Orfini con la sinistra di Bersani e Speranza, un fronte comune che mette nel mirino soprattutto i cattolici democratici ma che rischia di imbarazzare i renziani. I fedelissimi del premier non possono forzare troppo la mano anche perché perdere i cattodem significherebbe anche deteriorare ulteriormente i rapporti con i centristi di Alfano. La situazione è delicatissima e confusa. Qualcuno nel Pd - i "giovani turchi" e la minoranza dem - vorrebbe minacciare i cattolici di non essere ricandidati e arrivare allo scontro finale, ma il presidente del Consiglio teme che un eventuale showdown possa mettere a rischio anche altri provvedimenti in Parlamento. Insomma, un bel rebus.
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