L'Unità e ministeri: il Pd piazza gli ex giornalisti Europa
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Sensi portavoce di Renzi. Menichini 'assunto' da Delrio. Cocconi allo Sviluppo. Lavia a Unità.tv. Così il Pd sistema le firme di Europa. Con ricche consulenze.
di Francesca Buonfiglioli | 01 Dicembre 2015 Lettera43
Le vie della comunicazione sono infinite. Quelle che apre il Partito, anche.
MENICHINI DA DELRIO. Accade così, come raccontato da Il Fatto Quotidiano, che l'ex direttore di Europa, Stefano Menichini - visto l'epilogo del quotidiano de La Margherita - abbia trovato posto come esperto della comunicazione istituzionale al ministero dei Trasporti, gestione Graziano Delrio.
Con un compenso di tutto rispetto: 120 mila euro in tre anni, più di 3 mila euro al mese.
Un po' meno dei 5 mila euro mensili che intascava come direttore di un quotidiano che negli anni, come ha fatto notare il Fq, ha percepito qualcosa come 30 milioni di euro di fondi pubblici per l'editoria.
Il contratto, stipulato il 14 luglio del 2015, scade a fine legislatura, quindi verosimilmente nel 2018.
Contattato da Lettera43.it, il ministero dei Trasporti non ha né fornito il decreto di nomina né spiegato in cosa consista concretamente il suo lavoro.
IL SITO DI EUROPA CONGELATO. Una cosa è certa: quell'«Europa vive anche senza di noi, trattatela bene», con cui lo scorso dicembre Menichini salutava i lettori è rimasto lettera morta.
La testata, infatti, è stata sì salvata dal Pd grazie alla fondazione Eyu, creata ad hoc dai dem nel 2014 per gestire i media della galassia Pd (Europa, YouDem, l'Unità) nella sua edizione online, però di fatto è congelata da un anno.
Ma che fine hanno fatto le altre firme storiche del quotidiano?
Filippo Sensi, Richelieu di Palazzo Chigi
Il primo a imbarcarsi nel governo Renzi è stato Filippo Sensi, che di Europa fu vice direttore.
Spin doctor, portavoce, capo ufficio stampa, direttore di YouDem, curatore dell'immagine del premier, Sensi aka @nomfup è un po' il Richelieu di Palazzo Chigi, anche se c'è chi preferisce paragonarlo ad Alastair Campbell, ombra di Tony Blair.
GENIO DELL'HASHTAG. Depositario del Matteo-pensiero che viene centellinato ai giornalisti la sera, dopo il tg via WhatsApp, Sensi è lo stesso che pubblica foto del capo su Instagram e che tesse, da genio dell'hashtag, lo storytelling dell'Italia renziana, quella che riparte, della volta buona, della buona scuola e dei 'ciao gufi'.
170 MILA EURO LORDI. Una grossa responsabilità, non c'è dubbio. Pagata circa 170 mila euro lordi l'anno (più di 91 mila di 'trattamento economico fondamentale', circa 60 mila euro di 'retribuzione di posizione variabile' e oltre 18 mila di 'indennità di collaborazione').
IMPRINTING DELLA MARGHERITA. Sia Menichini sia Sensi prima dell'esperienza in Europa, sono stati rispettivamente responsabile dell'Ufficio per la comunicazione istituzionale del Comune di Roma, durante la seconda giunta Rutelli, e portavoce sempre di Rutelli.
Dunque cresciuti all'ombra della Margherita.
Cocconi al ministero dello Sviluppo economico
Ma altri ex del quotidiano hanno trovato riparo negli uffici ministeriali.
L'ex vice direttore Giovanni Cocconi, per esempio, ha ottenuto il 31 dicembre 2014 una collaborazione come portavoce del sottosegretario alle Comunicazioni (ministero dello Sviluppo economico) Antonello Giacomelli.
CONTRATTO DI UN ANNO. Incarico da 70 mila euro lordi l'anno che termina però alla fine del 2015.
A quanto si apprende, Cocconi si occupa di tutti gli aspetti che riguardano la comunicazione. Oltre ai rapporti con la stampa, quindi anche l'organizzazione e la partecipazione ai convegni, gli interventi pubblici anche all'estero, le missioni e lo studio dei dossier.
Dal canto suo Giacomelli - che ha in mano tutte le deleghe dell'ex ministero delle Comunicazioni - tra l'altro, è stato coordinatore toscano della Margherita e poi uno dei leader regionali dell'Ulivo. Responsabile enti locali del partito, è entrato nell'esecutivo nazionale del neonato Pd come capo della segreteria politica di Dario Franceschini.
BIONDI, SPEECHWRITER DI LADY PESC. Ma non è finita qui: un altro ex Europa, Lorenzo Biondi, responsabile della sezione Esteri, da otto mesi ha trovato posto in Europa come speechwriter (come si definisce lui stesso su Twitter) di Federica Mogherini, Alto rappresentante Ue per gli Affari esteri.
Lavia ha trovato posto su Unità.tv
Chi non ha trovato posto come consulente di un ministero, invece, è stato dirottato su Unità.tv.
È il caso di Mario Lavia, uno dei responsabili del sito, e Rudy Francesco Calvo.
«Classe ’81, siciliano di Scicli. Antropologo del Partito democratico», si legge nella sua presentazione su Europa, «Ha iniziato a lavorare a Europa e non se n'è più andato».
Una mezza verità, visto che è Europa che se n'è andata (almeno per il momento) e che Unità.tv fa capo totalmente alla fondazione Eyu, quindi ha un proprietario diverso dall'edizione cartacea.
SITO NON REGISTRATO. A quanto si apprende, tra l'altro, il sito non ha un vero direttore responsabile e non è registrato.
Riprende sì, ci è stato spiegato, alcuni articoli de l'Unità, ma la produzione autonoma è slegata dalla direzione di Erasmo D'Angelis e dà lavoro, oltre a Lavia e Calvo, anche ad alcuni ex giornalisti di YouDem.
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