Centristi, federarsi per non scomparire
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Già molti, nel variegato mondo centrista, pensano ad alleanze col Pd.
di Marco Bertoncini Italia Oggi 18.8.2015
Lo scopo è mettere insieme gli sparsi frammenti di centro alleati di Matteo Renzi. Il discorso riprenderà a settembre. Promotore dell'iniziativa è Angelino Alfano. L'esperienza ha ammaestrato sulla difficoltà di edificare un partito unico: infatti l'obiettivo è semplicemente promuovere una federazione, attraverso varie tappe.
Importante sarebbe la costituzione di due grupponi parlamentari. Ncd e Udc l'hanno già fatto: i gruppi di Area popolare dovevano costituire l'anticamera di un movimento politico unitario, mai sorto.
Preso atto dei problemi già prospettati per un partito che ne riunisca due, tanto vale scommettere su una federazione che, oltre ai due soci, ne raccolga altri, non solo in sede nazionale ma altresì nel territorio, ove pullulano liste dei candidati presidenti regionali, liste dei candidati sindaci, movimenti locali, formazioni autonomiste.
L'aggregazione dovrebbe permettere di arrivare a offrire a Matteo Renzi una lista unica alleata che gli copra il centro. Va da sé che per tenere in piedi l'operazione è indispensabile la riscrittura dell'italicum, sì da permettere gli apparentamenti, almeno nel ballottaggio. Ciascun titolare di sigla è geloso del proprio orticello, ma tutti si rendono conto della necessità di uno strumento che ragionevolmente punti su almeno il 5%. Altrimenti, ci sarebbe spazio solo per poche candidature individuali nel Pd.
C'è la prospettiva di voltare le spalle al centrodestra. Su questo non mancano perplessità, anche se a smorzarle stanno l'inanità del Cav e la prevalenza della Lega. Un fatto cui guardare è che per le alleanze alle comunali di primavera (Torino, Milano, Bologna, Napoli, Trieste ecc.) già molti, nel variegato mondo centrista, pensano ad alleanze col Pd.
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