Giù le tasse o no? Polemiche nel Pd sulla proposta del Foglio a Renzi
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e urgentemente per sopravvivere alla “prova costume”. No patrimoniale
di Redazione | 25 Giugno 2015 ore 14:03
Due giorni fa il Foglio ha suggerito a Matteo Renzi di tagliare le tasse urgentemente per sopravvivere alla “prova costume”.
Modi per uscirne ce ne sono, parecchi, ma l’unica chiave che ha il governo per evitare che il topolino rosicchi quel che resta del formaggio è rilanciare e puntare su un tema che abbia la forza di disegnare un orizzonte di speranza, per i bagnanti e anche per il paese: le tasse, signora mia. Già, ma come? Le leve esistono, le proposte girano, ma il governo tentenna e balbetta senza rendersi conto che non esiste altro modo per tornare a parlare a un pubblico più largo rispetto a quello rappresentato dal Pd se non agire seguendo due filoni. Uno: inserire nel disegno di legge sulla Pubblica amministrazione un calcolo preventivo, e preciso, delle voci di spesa che si vogliono risparmiare e vincolare quei risparmi non a una generica riduzione della pressione fiscale ma a un azzeramento progressivo dell’Irap: il costo dell’operazione è alto, 40 miliardi, ma non per chi vuole governare fino al 2024 e non vuole ragionare pensando solo alle prossime elezioni. Sepoffa’.
Nel governo si parla della proposta ma la sinistra del Pd è critica e chiede una misura diversa: la patrimoniale. Lo ha fatto ieri il governatore della Toscana Enrico Rossi con un post sul suo profilo Facebook.
Commenti
- Enrico Rossi Presidente
Per vincere la sinistra faccia la sinistra.
Ora la destra - vedi Il Foglio di oggi - dice a Renzi: "sei in difficoltà sull'immigrazione e sulla scuola, puoi uscirne solo abbassando le tasse".
Il consiglio è interessato e ingannevole.
1 - in realtà, così parlando, la destra apre contro Renzi un altro fronte su cui fare campagna elettorale contro la sinistra
2 - ridurre le tasse significa tagliare servizi come sanità, scuola e trasporti.
Io dico che bisogna invece intensificare la lotta all'evasione fiscale e ridistribuire il carico fiscale a favore dei ceti più deboli.
Renzi ha fatto una grande operazione di giustizia con gli 80 euro che ha pesato non poco sul risultato elettorale delle europee.
Per vincere ancora bisogna ricordarsi degli incapienti, dei disoccupati senza nessun reddito, delle pensioni minime e delle partite iva piu basse, del popolo di poveri sempre più grande.
Sono milioni e milioni di persone, a cui sarebbe assai gradito un segnale di redistribuzione del ricchezza.
I soldi ci sono, possono essere trovati con una patrimoniale sui grandi patrimoni finanziari e immobiliari, sulle grandi ricchezze, sulle pensioni d'oro, sui redditi da nababbo di tante istituzioni pubbliche e private, e nella sacrosanta lotta all'evasione.
Altro che ridurre le tasse in modo indifferenziato, tagliando i servizi essenziali ai cittadini.
Ai consigli trappola della destra la sinistra per vincere deve fare la sinistra, ridistribuire la ricchezza e tutelare i diritti alla salute, all'istruzione e alla mobilità.
- Giovanni Attinà • 2 ore fa
Mi associo alle proposte di Massimo Buonocore sottolineando l'aspetto davvero singolare delle cosiddette province: c'è la riforma costituzionale con l'abolizione della parola "province" e arriva la cosiddetta vasta area che non ha senso. MI auguro poi che le regioni vengano ridimensionate, una volta per sempre, altro che "governatori", termine caro per il vero al mondo dell' informazione! Infine ridurre le tasse presuppone guardare alle aliquote Irpef, alternative non c'è ne sono: l'Irap interessa le imprese in generale e sarebbe buona cosa ma non basta.
- Giuseppe Cappa • 3 ore fa
Ottima e innovativa idea del geniale economista Rossi: la redistribuzione, che ovviamente è un valore in sé e porta benefici sociali ed economici. Allora andiamo fino in fondo: tassiamo tutti quelli che guadagnano più del reddito medio fino a che rimane loro in tasca il reddito medio, e sovvenzioniamo tutti quelli che guadagnano meno del reddito medio fino a farli guadagnare il reddito medio. Poi vediamo l'effetto sul PIL del togliere soldi a chi lavora per darli a chi non lavora.
Quanto ai patrimonî, che facciamo, li confischiamo? In fondo lo stato li gestirebbe molto meglio dei singoli cittadini.
Non si capisce come qualcuno ancora sostenga che le idee del collettivismo totalitario sono state superate, in Italia.
- Ivan Gigantelli • 3 ore fa
La sinistra italiana è statalista per definizione (un'ulteriore prova è il post del Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi su facebook).
Il Foglio fa bene a dare i consigli riportati nell'articolo, tuttavia mi sembra un vano tentativo.
Sicuramente tra le imposte e/o tasse più odiose ci sono le tasse sulla prima casa e l'IMU agricola.
- Massimo Buonocore • 3 ore fa
Abolizione di tutti gli enti inutili, senza se e senza ma.
Abolizione di tutti i vitalizi: ma per pochi anni di "lavoro" i nostri deputati cosa vanno cercando oltre alla lauta pensione?
Chiusura definitiva e rapida delle Province con relativa dislocazione dei dipendenti, parte dei quali assegnati ad altre amministrazioni (Regioni, Comuni, ecc.).
Accorpamento dei Comuni con meno di 10.000 abitanti con relativa eliminazione di sindaci, assessori e compagnia bella. Che si trovino un lavoro!
Vendita delle migliaia di case di Comuni, Province, Regioni ed altre amministrazioni pubbliche, inclusi beni demaniali.
Blocco degli aumenti degli stipendi dei magistrati, deputati, amministratori delegati. Sarebbe ora che si rendessero conto di come vivono i comuni mortali.
- Opact. La sinistra PD non si rende conto che il 41% dei consensi è stato raggiunto su nuove proposte e personaggi come Renzi. Successivamente causa lotte interne definite anche “fra bande” del responsabile regionale veneto del Partito, De Menech e degli soliti slogan statalisti incapaci di comprendere le nuove realtà e tensioni sociali,il Pd è ritornato ai valori di un tempo 16-20%.