NCD, NUOVO CASINO DEMOCRATICO – PARTITO IN RIVOLTA

PER IL PATTO DELL’AMATRICIANA RENZI-ALFANO SVELATO DA DAGOSPIA – TUTTI VOGLIONO CHE ANGELINO TROVI UN POSTO AL GOVERNO A QUAGLIARIELLO. PER TOGLIERSELO DI MEZZO COME COORDINATORE

Dopo le Regionali il partito rischia l’implosione. Si prevedono già tre tronconi. Una parte di Ncd andrà con i fittiani, che lasceranno Forza Italia. Un altro manipolo di alfanoidi si metterà insieme con i senatori leghisti fedeli a Tosi e gli altri si guarderanno intorno per capire che fare…

DAGOREPORT 14 APR 2015 11:35

Nuove e meravigliose avventure sul fronte alfanoide. Anche se l’esimio coordinatore del partituzzo Ncd-Ap, Gaetano Quagliariello detto il Quaglia, non è una donna, a questo punto tutti i suoi, miracolosamente, chiedono, esigono e pretendono che sia fatto ministro. E come mai, visto che sta sulle balle praticamente a tutti? Semplice: vogliono far rimangiare alla coppia Renzi-Alfano il cosiddetto patto dell’amatriciana svelato da Dagospia, ossia l’accordo siglato dai due al ristorante Ambasciata d’Abruzzo, zona Parioli, durante la cena del 28 marzo.

Patto che consisteva, brevemente, in questo: salvezza assicurata per una manciata di alfanoidi alle prossime elezioni – massimo 5 o 6, tra cui il medesimo Alfano, la ministra Lorenzin, forse Maurizio Lupi, e un altro paio di eletti – e il resto dell’inutile partito che si buttasse pure a mare, a partire dal coordinatore Quagliariello.

Proprio lo stesso Alfano, addirittura, avrebbe suggerito a Renzi il modo di tagliare fuori il Quaglia dal governo per tarpargli definitivamente le ali: pretendere che Ncd-Ap indicasse il nome di una donna da nominare ministro. E il Quaglia, in effetti, una signora non è.

Inutile dire il vespaio che è scoppiato dentro il partituzzo dopo la scoperta di Dagospia. E’ chiaro come il sole che il partito di Alfano è ormai un morto che cammina e che dopo le regionali esploderà come una supernova. Si prevedono già tre pezzi: una parte andrà coi fittiani (anche Forza Italia è pronta a esplodere), un’altra farà gruppo al Senato con i dissidenti leghisti legati a Tosi, il resto cercherà di capire il da farsi.

E Quagliariello? Ecco la novità. Improvvisamente tutti fanno voti perché Renzi gli trovi uno strapuntino al governo (e poi, possibilmente, pure nelle future liste del Pd insieme ai famosi Alfano, Lorenzin, Lupi, eccetera), in modo da essere liberi di pianificare le prossime strategie in santa pace, senza averlo quotidianamente sugli zebedei. Non solo: costringere Renzi a trovargli adesso un piccolo ministero è un modo per vendicarsi del traditore Alfano e fargli rimangiare la sua spregevole amatriciana, sperando pure che il boccone lo strozzi.

La più decisa nel muoversi è al momento la sottotribù degli schifanoidi, ossia i fedelissimi del capogruppo al Senato Renato Schifani, come Beppe Esposito e Simona Vicari, che non vedono l’ora di togliersi l’ingombrante Quaglia dal partito, dal Senato e dalle balle, per passare al contrattacco. Non si sa se odiano più il Quaglia o Angelino, il che è tutto dire.

I casinoidi, cioè gli amici di Pierferdinando Casini, si fregano le mani all’idea che, piazzato Quagliariello al governo, potranno riprendersi l’esclusiva degli spazi cattolici nel centrodestra, riallacciando i rapporti con i vari Fisichella, Bagnasco e Ruini (quelli, di un Quaglia che fa lingua in bocca con Renzi non vogliono proprio sentir parlare).

I lupinoidi pensano solo a Lupi, a Formigoni e a Cl. Vogliono mettere le mani sui potentati locali del partito e la sparizione del formale coordinatore di Ncd-Ap sarebbe una benedizione per tutti i loro piani.

Resta da capire che farà l’alfanoide, cioè l’Alfano medesimo. Trattasi di organismo ormai praticamente monocellulare, schifato da tutti dopo il vile tradimento all’amatriciana. Ha accoltellato Quagliariello e il 99 per cento del partito alle spalle, e questo ormai lo sanno anche i sassi. Perché ora dovrebbe attivarsi per trovare al Quaglia un posticino al governo? Beh. Pare che qualcuno gli abbia messo una pulce fastidiosa nell’orecchio: che il tanto disprezzato professore porti, se provocato, una sfiga tremenda...

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