Moretti e Berti, urla e accuse

Lui: «Falsa». Lei: «Pagliaccio». Scintille tra la candidata Pd e il candidato 5 stelle. Dovevano firmare un accordo per tagliare i costi della politica a Limena, ma è finita in rissa

PADOVA Scintille martedì mattina a Limena tra due dei candidati in corsa per la carica di governatore del Veneto. Quello che avrebbe dovuto essere un accordo condiviso firmato tra Alessandra Moretti (Pd) e Jacopo Berti (Movimento 5 Stelle), si è trasformata in una rissa verbale a urla e insulti. L’appuntamento era martedì mattina a Limena per sottoscrivere un impegno reciproco a tagliare i costi della politica e i vitalizi degli eletti. La proposta era partita da Berti, ma la Moretti aveva rilanciato dicendo che, al di là del loro impegno impersonale come candidati, lei vuole una legge che riguardi tutti i rappresentanti politici. E su questo già i due avevano incontrato un primo scoglio. Ma gli animi hanno iniziato a scaldarsi nella sede del Comitato elettorale di Alessandra Moretti a Limena. Berti ribadiva che il documento doveva essere «un impegno personale» dei candidati governatore e la Moretti che ribatteva di preferire una «legge generalista, rivolta a tutti». I toni si sono alzati e il botta e risposta è finito con i due aspiranti governatori a urlarsi insulti: «Sei una falsa», ha detto Berti. «E tu sei un pagliaccio», gli ha urlato Moretti. Nessuna firma, fine dell’impegno «comune» per tagliare i costi della politica

«Avevo chiesto a Moretti di firmare il nostro documento e mi era stato detto che avrebbe firmato volentieri» - ha detto Jacopo Berti candidato alla Regione per il M5s, commentando il litigio. «Ero venuto con la mano tesa per il bene dei cittadini, perche i soldi risparmiati in questo modo saranno versati in un fondo per le pmi o per il sociale - ha proseguito Berti - Il documento era in rete da quasi una settimana e mi era stato detto che l’avrebbe firmato volentieri. Nonostante il mio invito sono venuto qui, nella sua sede, e sono stato aggredito e mi è stato dato del pagliaccio. Mi pare assurdo».

«Dispiace che Berti sia venuto non per ascoltare le nostre ragioni e confrontarsi ma solo per sfruttare un po’ di visibilità a favore delle telecamere». Ha risposto Moretti. «È con le leggi che si cambiano le cose in Veneto. Noi mettiamo in campo scelte coraggiose, coerenti e oneste. In politica si deve essere seri - ha aggiunto - io ho accettato la sfida di Berti dopo aver presentato una settimana fa la mia proposta per i tagli dei costi della politica».

14 aprile 2015, Il Corriere della Sera

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