COMUNI. Con la crisi gli enti locali hanno subito 26,4 mld di tagli, i ministeri, invece, solo 6,4
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Tra il 2009 e il 2015, segnala l’Ufficio studi della CGIA,
le Amministrazioni locali, anche a seguito degli ingenti tagli ai trasferimenti disposti dalle manovre degli ultimi anni, hanno ridotto le proprie spese di ben 26,4 miliardi di euro, mentre le Amministrazioni centrali – ovvero i Ministeri, le Agenzie fiscali, le Autorità amministrative, etc – hanno tagliato le proprie uscite di 6,4 miliardi.
1-Bankitalia: debito pubblico sale a 2.169 mld, è record
A febbraio +3,3 mld rispetto a gennaio 2015
Il debito delle Amministrazioni pubbliche è aumentato a febbraio di 3,3 miliardi rispetto a gennaio, salendo a 2.169,2 miliardi e raggiungendo il massimo storico, sopra il precedente picco di 2.167,7 miliardi del luglio 2014. Lo comunica Bankitalia nel supplemento al Bollettino statistico: 'Finanza pubblica, fabbisogno e debito'.
Entrate tributarie ferme - Nel primo bimestre - scrive ancora Bankitalia - le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari a 58 miliardi, rimaste sostanzialmente invariate rispetto allo stesso periodo del 2014. Nei primi due mesi del 2015 le entrate sono state pari a 57,95 miliardi a fronte dei 58,21 dei primi due mesi 2014.
Il Mattinale
2) Non esiste il diritto all’invasione, e il governo ha il dovere di non farci invadere. Le previsioni catastrofiche sugli sbarchi impongono di fermare il flusso all’origine, coinvolgendo subito la comunità internazionale. Ma l’esecutivo nulla fa, salvo caricare sugli italiani pesi insostenibili
3) Imu agricola, esempio di mala politica contro la gente comune.
4) Economia. Ancora sul Def. Se la Grecia va in default. Davvero si avvicina questo rischio?
5) Unità nel centrodestra, dovere verso gli italiani. Contro le Cassandre la risposta è un’alleanza generale dal Veneto alla Puglia sulle orme del 1994. Appello di buon senso. La tentazione irrazionale di giocare a perdere per ricostruire dalle macerie.
6) Il governo insiste: fa ammuina sul caso Armenia – Papa, e teorizza l’ambiguità per non prendere posizione. Annunciamo una mozione che impegni il governo a riconoscere il genocidio armeno.