DAGOREPORT – LEGA, VANNACCI CHE FA, RESTA O SE NE VA?

IL GENERALE HA SEDOTTO UN ELETTORATO LEGHISTA DI CENTRO-SUD, ORFANO DEL PROGETTO DI LEGA NAZIONALE VOLUTO DA SALVINI.

2 dic 2024 13:41 dagpspia.com lettura1’

MA LA RESA DEI CONTI CON LA BASE STORICA DEL NORD È VICINA: IL TRIO DI GOVERNATORI ZAIA-FEDRIGA-FONTANA, DOPO I FLOP DEL CARROCCIO, RIVENDICANO IL RITORNO ALLE ORIGINI PADANE. LO SCONTRO TRA IL PROGETTO “FASCIO-POPULISTA” DEL MILITARE E IL PRAGMATISMO DEGLI AMMINISTRATORI LOCALI È INEVITABILE – L’AGITAZIONE DEL “CAPITONE” PER IL CONGRESSO IN LOMBARDIA…

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Ad agitare gli umori all’interno della Lega non c’è solo il Congresso in Lombardia, che vede contrapposti il fedelissimo di Salvini, Luca Toccalini al capogruppo al Senato, Massimiliamo Romeo (favorito), con la partecipazione speciale del “dissidente” Cristian Invernizzi. A scuotere il Carroccio c’è il fattore Vannacci.

Proprio ora che lo zoccolo duro del partito (Zaia, Fedriga, Fontana) ha rivendicato la necessità di tornare alle radici padane, e ad occuparsi esclusivamente del Nord, il generale, invece, da sempre inviso ai governatori, parla a quell’elettorato del centro-sud che si lasciò sedurre da Salvini nel progetto di una Lega nazionale.

Un elettorato sostanzialmente in sintonia con le battaglie anti-migranti e contro il politicamente corretto, che si sente rappresentato dal "mondo al contrario" di Vannacci, e dunque guarda con favore alla Lega, ma non condivide il nord-centrismo di certe battaglie, a partire dall’autonomia differenziata.

La domanda sorge spontanea: Vannacci cambierà pelle alla Lega spostandola su posizioni “fascio-populiste” lontane dal pragmatismo lombardo-veneto, oppure il militare finirà per prendere armi, bagagli ed elettori e fare un partito tutto suo?

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