LO SCAFFALE DI Giovanni TRIA Meglio favorire i consumi attuali o quelli futuri? I dubbi di Luigi Einaudi sono gli stessi di oggi
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Le sfide economico-finanziarie del 2024 richiamano quelle esposte e anticipate dall'ex presidente della Repubblica già nel 1956. Il futuro è pieno di decisioni cruciali sulle quali pendono anche investimenti, trasformazione verde e transizione digitale
2.2.2024 ilfoglio.it lettura1’
"Aumentare la percentuale del reddito nazionale prodotto all’interno destinato a investimenti lordi (netti o nuovi o per incremento) dal 12,9 al 18,2 vuol dire tuttavia diminuire la percentuale destinata al consumo; nell’ipotesi dello schema Vanoni dal 78,4 al 74,6 per cento. Non si può gridare ogni giorno che importa investire, investire, che gli investimenti devono essere ‘massicci’ e poi strillare che bisogna anche consumare di più, star meglio, dare salari migliori agli occupati e salari invece di sussidi ai disoccupati. Bisogna scegliere; o una proporzione maggiore al risparmio e una proporzione minore al consumo; ovvero una proporzione minore al primo e una maggiore al secondo; ma non si può aumentare ambe le proporzioni; che i conti non tornerebbero. Trascuro l’ipotesi che la proporzione rimanga invariata; perché ciò non solo sarebbe un caso inverosimile, ma vorrebbe dire stazionarietà e disoccupazione".