Catanzaro, il libro omofobo di Vannacci diventa un movimento culturale: al lancio ci sarà un collegamento con il generale
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L’obiettivo di tale iniziativa è quello di «costituire un centro di aggregazione del pensiero di tutti coloro che credono nella libertà di espressione», si legge nel comunicato
25 AGOSTO 2023 - 17:43 di Redazione open.online lettura1’
Dal libro (omofobo e razzista) del generale Roberto Vannacci Il mondo al contrario, nascerà un Movimento culturale. L’evento di lancio a cui parteciperà in collegamento telefonico lo stesso parà, destituito dagli incarichi di vertice dal ministero della Difesa, è previsto per domani – sabato 26 agosto – a Lamezia Terme, a latere di un incontro dal titolo «L’Italia protagonista del Mediterraneo». L’obiettivo di tale iniziativa, che verrà annunciata da un ex militare dell’Esercito in pensione, è quello di «costituire – si legge nel comunicato – un centro di aggregazione del pensiero di tutti coloro che credono nella libertà di espressione, diritto sancito dalla nostra Costituzione». Nella giornata di ieri, Vannacci ha fatto sapere di aver declinato l’invito alla kermesse di Affaritaliani, che si terrà dal 26 al 28 agosto a Ceglie Messapica in provincia di Brindisi, per la connotazione politica dell’evento. «Mi è stato fatto l’invito giorni fa per Ceglie Messapica. Non conoscevo bene la manifestazione e avevo inizialmente dato una disponibilità di massima. Poi, vedendo che è una manifestazione che pur essendo promossa da associazioni ha una connotazione politica, ho deciso di declinare l’invito», ha fatto sapere il generale.
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Lo ha sbigottito il successo, e lo strepito fiancheggiatore, del pamphlet scritto dal generale Roberto Vannacci, in cui sono presi di mira gay, femministe e chi, magari con passaporto italiano, è di etnia o colore differente. Il mondo al contrario, s’intitola il bestseller. A lui dev’essere parso che davvero «al contrario», nel libro e in certe reazioni politiche, fossero interpretati invece i principi costituzionali.
Perciò Sergio Mattarella ha chiuso il caso, nel quale qualcuno cercava di coinvolgerlo, con un memorandum. Un intervento pedagogico, il suo, riassunto da una domanda inespressa: è possibile basare una società sul «diritto all’odio», invocato sulla scia delle polemiche?
Evidentemente no, replica il presidente, proponendo l’antidoto dell’«amicizia», della «fraternità», del «rispetto delle diversità» e delle «identità plurali», per «espellere l’odio come misura dei rapporti umani». [...]
Insomma: non solo le tesi del militare non trovano legittimità nella Costituzione, dove si afferma che tutti sono uguali, ma colpisce che tanti — specie politici — vi si riconoscano, dimostrando così di voler ignorare la Carta sulla quale hanno giurato.
[...] un altro tema politico rovente, quello delle migrazioni, sul quale non è forse mai stato tanto esplicito. Da un lato rinnova le critiche all’inerzia dell’Europa (e così offre uno scudo al governo), dall’altro sollecita «ingressi regolari, sostenibili, senza muri e barriere, ma in numero adeguatamente ampio» (e qui forse mette in crisi i progetti di Palazzo Chigi). Da Estratto dell’articolo di Marzio Breda per il “Corriere della Sera”
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