Non li hanno visti arrivare, anzi: non li hanno quasi più sentiti nominare Elly e Giuseppe, estate (poco) militante

A inizio estate, sia la segretaria Dem che il leader dei 5 Stelle avevano fatto grandi proclami: l’estate, nei loro intenti, si preannunciava militante e impegnata. Eppure, si sono visti assai poco in giro.

24.8.2023 Aldo Torchiaro, ilriformista.it lettura2’

E anche i dati social lo confermano: Conte e Schlein sono spariti, i loro social si sono inabissati.

“Faremo rumore. Sarà un’estate militante”, aveva urlato Elly Schlein nel luglio scorso. “Saremo impegnati ovunque”, le aveva fatto eco Giuseppe Conte, lamentando la chiusura del Parlamento. Sul reddito di cittadinanza aveva preannunciato di prepararsi a capeggiare addirittura le piazze del Mezzogiorno in rivolta.

Da allora, spento l’ultimo riflettore delle telecamere, niente. Il vuoto. Il silenzio. Non li hanno visti arrivare, anzi: non li hanno quasi più sentiti nominare. Di Schlein e Conte non c’è stata quasi più notizia nelle prime tre settimane di agosto, altro che stagione estiva dedicata all’impegno.

Alle Feste dell’Unità i due hanno lesinato la presenza. Schlein – che in effetti aveva promesso di “cantargliene” – ha fatto capolino alla festa nazionale di Ravenna con la chitarra: una performance di quelle non artisticamente memorabili. Poi niente più. Giuseppe Conte ha rinunciato ai bagni di folla per preferire quelli in piscina, in un lussuoso resort nel cuore della Maremma, il Terme di Saturnia Spa & Golf. Struttura in cui il soggiorno costa dai 600 ai 1400 euro al giorno. In linea con i prezzi del lussuoso 5 Stelle che aveva scelto per la settimana bianca a Cortina d’Ampezzo.

E più Conte si crogiola al sole, più il Movimento si scioglie. Dipartita dopo dipartita. A Roma l’ex presidente di un Municipio, Roberta Della Casa, per anni fedelissima di Virginia Raggi, lascia Conte per entrare in Forza Italia. E così ha fatto il consigliere regionale del Lazio, Marco Colarossi. Un piccolo esodo quotidiano, goccia a goccia, svuota il Movimento mentre nel Pd riprende fiato, complice proprio la grande attività agostana, il consenso intorno a Bonaccini.

Il riflesso dell’inazione si riverbera, chiaramente, sui social. Lo specchio digitale del mondo reale traduce in numeri impietosi le osservazioni del cronista.

 

Conte e Schlein sono spariti, i social inabissati. Lo confermano le metriche del monitoraggio che esegue Arcadia Mood. Domenico Giordano, analista della comunicazione politica, legge l’inconsistenza di Schlein e Conte dai metadati: “Un primo elemento da sottolineare riguarda l’abbattimento delle pubblicazioni, indicatore esplicito dell’attività politica. Nell’ultimo mese, rispetto al periodo precedente, mentre su X – Twitter il numero di post è rimasto sostanzialmente invariato (13/15), sulle altre due piattaforme la carestia è evidente: l’account Instagram è passato da 55 a 15 contenuti, sotto la media fisiologica di un post al giorno. Questo calo vertiginoso di pubblicazioni ha inciso sull’attrattività dell’account per i follower: l’engagement – che ci restituisce la misura con cui l’account riesce a coinvolgere i follower – complessivo è sceso dal 3,7% all’1,9%. Parallelamente, anche sulla pagina Facebook c’è stato un rallentamento delle pubblicazioni con una diminuzione corposa, passando da 53 a 19 post pubblicati”.

Arcadia Mood va al sodo delle metriche: “Le menzioni online – il numero di volte che il nome del leader è stato utilizzato – si sono dimezzate nel caso di Conte, passando da oltre 22 mila a circa 10 mila, mentre quelle incassate dalla Schlein crollano da 14.790 a 5.870”, dichiara lo spin doctor Giordano.

Aldo Torchiaro

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