IL RESPONSABILE TELECOMUNICAZIONI DI FRATELLI D’ITALIA ALESSIO BUTTI SMENTISCE "IL FOGLIO" SULLA RETE UNICA
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1- "SIAMO FORTEMENTE CONTRARI AL PIANO DI VENDITA DELLA RETE TIM. Piombino, dove il rigassificatore è spauracchio di sogni e desideri vacanzieri
6.8.2022 dagospia.com lett2’
LA RETE UNICA DEVE RIMANERE IN CAPO A TIM. MA CON CONTROLLO E GESTIONE DI CDP" –
CERASA (DIRETTORE DE "IL FOGLIO"): IL PIANO DI FRATELLI D’ITALIA E’ FAR COMPRARE OPEN FIBER A TIM E POI FAR COMPRARE TIM A CDP. MI PARE ISPIRATO AL MODELLO DEL VENEZUELANO MADURO (NAZIONALIZZARE TUTTO)…
Da Il Foglio
Al direttore - Le scrivo perché siamo rimasti stupiti dal leggere l'articolo a firma di Ugo Bertone dal titolo "Il possibile stop della destra alla rete unica e la variabile Bolloré" pubblicato sul Foglio di venerdì 5 agosto, in merito alla presunta contrarietà di Fratelli d'Italia alla rete unica. Vorrei ricordarle che siamo stati i primi e gli unici a sostenere per anni e in solitudine l'esigenza di creare una rete unica, pubblica e wholesale only. Rimaniamo invece totalmente contrari al piano attuale di Cdp-Tim così come concepito, per le ragioni che abbiamo ampiamente espresso.
Serve un nuovo piano completamente diverso che tuteli i lavoratori di Tim e mantenga l'integrità della rete, con Cdp in maggioranza di controllo e con in mano la gestione italiana della rete. Per questo siamo fortemente contrari al piano di vendita della rete Tim. La rete deve rimanere in capo a Tim, una Tim diversa, non verticalmente integrata. Non è possibile che Tim perda la rete. Non esiste al mondo un operatore di telecomunicazioni che non abbia una rete. Dal canto suo, Open Fiber non può più essere il perno dell'operazione, non ha più la credibilità né la capacità manageriale per gestire una simile operazione.
Alessio Butti, deputato e resp. dipartimento Tlc di FdI
LA RISPOSTA DI CLAUDIO CERASA
Caro Butti, grazie della sua preziosa lettera, che non solo ci permette di confermare quanto abbiamo scritto ma ci consente anche di capire qualcosa di più sul programma economico del suo partito.
Primo punto. Mi sembra che lei sia effettivamente molto favorevole, come abbiamo scritto ieri sul Foglio, a bloccare il progetto della rete unica. Mi sembra però anche che lei ci stia dicendo qualcosa in più.
Qualcosa di inquietante, se ci consente. Lei dice esplicitamente che il progetto di Fratelli d'Italia è far controllare la rete unica da Cdp, dopo aver concentrato tutta la rete in Tim. In pratica: far comprare Open Fiber a Tim (azienda quotata, con un pacchetto del 90 per cento in mano ai privati) e poi far comprare Tim a Cdp. Il tutto, immaginiamo, per fare l'opposto di quello che lei ha scritto, ovvero avere un unico operatore verticalmente integrato (tralasciando il fatto che dire "vogliamo Tim senza la rete" oppure "vogliamo che Tim tenga la rete ma esca dalle attività commerciali" equivale a dire "vogliamo distruggere Tim e costruire un giocattolo come piace a noi").
Mi pare, dunque, caro Butti, che il programma di Fratelli d'Italia sulle telecomunicazioni sia ispirato più che al modello "wholesale only" (che vuol dire tra l'altro l'opposto di quello che lei sostiene: divisione tra chi si occupa di rete e chi si occupa dei servizi) al modello Maduro (nazionalizzare tutto). Grazie del suo prezioso contributo. Ci auguriamo che nel caso in cui il suo partito dovesse vincere le elezioni sia in grado di scrivere le leggi meglio di come scrive le lettere.
2- Reportage da Piombino, dove il rigassificatore è spauracchio di sogni e desideri vacanzieri
Dopo la grande saga ferrosa, vuole diventare la nuova Capalbio. E il no all'impianto di rigassificazione spopola nel centro storico.
6.8.2022 Michele Masneri ilfoglio.it
Tra spiritelli Nimby e angosce immobiliari, racconto dalla città dove si gioca la nostra indipendenza energetica
Per spiegare queste pazze elezioni estive e anche un po’ l’Italia della tanto strombazzata agenda Draghi, che è come la sora Camilla, tutti la vogliono e nessuno se la piglia, bisogna andare a Piombino. E’ un posto che tutti crediamo di conoscere, tutti ne abbiamo sentito parlare, ci siamo passati, ci abbiamo generalmente preso un traghetto, concentrati più sul non finire in mare tipo Fantozzi con la Bianchina che non sulle bellezze naturali che pure ci sono, copiose. Pochissimi infatti ci si sono fermati. E’ un posto che sembra lontanissimo e insieme vicino, comunque rovesciato rispetto alla capitale. Noto per le sue acciaierie, oltre che per i traghetti per l’Elba, adesso conosce una nuova fama politica e barricadera. La questione, si sa, è quella del rigassificatore: una grossa nave scura e cicciotta della Snam, dal nome inquietante ed esotico, Golar Tundra, che verrà parcheggiata al largo del porto, e trasformerà il gas liquido in gassoso, in funzione anti Putin…