L'M5s investito dalla sua supposta purezza

Rimborsopoli ha d'improvviso reso difficile la vita di Luigi Di Maio

di Marco Bertoncini, 15.2.2018 www.italiaoggi.it

Rimborsopoli ha d'improvviso reso difficile la vita di Luigi Di Maio. Gli avversari ne approfittano: è delizioso scoprire quaresimalisti abboffati a tavola, puritani intenti a un'orgia, moralizzatori sorpresi con le mani nel sacco. Il supercilioso atteggiamento dei cinque stelle, avvezzi a considerare l'universo mondo politico popolato di affaristi, ladri, furfanti, può con soddisfazione essere sbugiardato. Gli eletti pentastellati, autocollocati in un empireo di purezza incontaminabile, si rivelano persone comuni, con le debolezze umane più diffuse, compresa la passione numismatica.

I grillini avevano già dovuto patire sulla pelle di propri esponenti l'assurdità del loro conclamato giustizialismo giacobino, che aveva portato l'attuale loro «capo politico» a dichiarare incandidabile un indagato. Adesso si accorgono di quanto fossero sprovveduti nel considerarsi morigerati, diversi dal resto del mondo.

Una domanda, tuttavia, s'impone: come reagiranno gli elettori a questa accozzaglia di furbastri, che per di più accampano una serie di scuse incredibili, sciocche, vacue, pretestuose? I peccati commessi, che non paiono neppure essere reati, causeranno guai alle urne? Va detto che da parecchie settimane i responsi dei sondaggisti vedono il M5s ampiamente sotto il 30%: può darsi che le pezze messe ai buchi (dimissioni, sospensioni, espulsioni, giustificazioni ) non intacchino la credibilità pentastellata, in passato mai travolta dai risultati non encomiabili delle loro amministrazioni locali. Sta a vedere che i danni saranno nella perdita di alcuni eletti, traditori della fiducia riposta in loro. Domani, cani sciolti, sarebbero altrettanti potenziali «responsabili» verso un governo purchessia.

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