Importiamo mafie da tutto il mondo
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Si racconta in modo insistente che un certo giorno, non molto tempo fa, ci sia stato un incontro tra il ministro della giustizia italiano e quello rumeno
di Domenico Cacopardo, 15.2.2018 www. Italiaoggi.it
Si racconta in modo insistente che un certo giorno, non molto tempo fa, ci sia stato un incontro tra il ministro della giustizia italiano e quello rumeno. L'italiano avrebbe chiesto al collega la maggiore attenzione nei confronti dei criminali del suo Paese che vengono a delinquere in Italia, ricevendone una risposta, erroneamente, inattesa, più o meno del seguente tenore: i nostri delinquenti, quando vengono presi, vengono rapidamente processati e gettati in prigione, dove rimangono sino a pena scontata. Da voi, i processi tardano, i termini di custodia scadono. E, quando processate, avete norme così indulgenti da permettere a nostri connazionali che delinquono in Italia, di essere a spasso in pochi giorni.
L'episodio, se non è vero, è plausibile.
Qualche mese fa, in un bar frequentato da giovani di un'amena cittadina del Belpaese, tre ragazzi italiani hanno redarguito un gruppo di moldavi ubriachi che infastidivano i clienti del locale. I moldavi sono usciti per qualche minuto e sono rientrati con spranghe (di quelle usate dai nostri amati antagonisti democratici per picchiare poliziotti e carabinieri) e bottiglie rotte. La conclusione è facile da immaginare: gli italiani picchiati a sangue, alcuni in ospedale. Uno di essi, colpito alla testa, è stato medicato e curato con 14 punti di sutura. Per fortuna c'era in giro una pattuglia di carabinieri che, chiamati rinforzi, ha acchiappato i teppisti, portandoli in caserma e mettendoli a disposizione dell'autorità giudiziaria. Il giovane italiano, ferito, il giorno dopo è stato dimesso. E in serata ha scoperto che il moldavo che l'aveva colpito non solo era in libertà, ma passeggiava sotto casa sua, a mo' di segnale e di minaccia. Solo per la cronaca, i giovani italiani si sono riuniti in un circolo e hanno deciso di organizzarsi in modo da essere sempre in nutrita compagnia, per non subire altre aggressioni.
Insomma, l'Italia offre all'Europa un dumping giudiziario, sul quale speculano e prosperano, oltre le autoctone, tante mafie (nigeriana, albanese, russa, cinese e via dicendo) per morbidezza legislativa, per morbidezza giudiziaria, quella morbidezza che ha imposto un imponente depenalizzazione.
Può durare?
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