Bersani non vuol finire come fece finire Renzi

E perché mai non si potrebbe votare senza aver fatto il congresso?

 di Goffredo Pistelli , Italiaoggi 2.2.2017

Congresso! Congresso! Gli oppositori di Matteo Renzi sono lividi per l'idea del segretario di andare al voto senza prima aver convocato l'assise di iscritti ed elettori.

Il motivo politico, per gli assertori del «congresso subito», starebbe nella sconfitta referendaria: essendo stato bocciato dal 60% dei No il programma di riforme istituzionali, su cui il segretario-premier aveva investito, si renderebbe necessaria una verifica con elettorato e base che potrebbero non gradire più la leadership.

Ragionamento del tutto teorico, come teorico potrebbe essere quello specularmente opposto: visto che il 40% degli italiani pro riforme, in una competizione tutta schiacciata sulla persona di Renzi, il Pd potrebbe aver persino aumentato i consensi. Gli oltre 12 milioni e 708 mila Sì sarebbero infatti di più degli 11 milioni e 172 mila di voti presi dal partito alle europee 2014, ma tant'è.

Il congresso anelato, oltretutto, sarebbe straordinario, perché da statuto si dovrebbe svolgere in dicembre.

E perché mai non si potrebbe votare senza aver fatto il congresso?

Se lo chiedete a ognuno degli «invocanti» l'assise, ai vari Massimo D'Alema, Pier Luigi Bersani, o al governatore Michele Emiliano, che da magistrato in aspettativa ha minacciato il ricorso alle carte bollate, se lo chiedete a loro, dicevamo, risponderanno che affrontare una tornata elettorale senza aver ridefinito programma e leadership sarebbe un suicidio.

Nessuno risponderà quello che tutti realisticamente temono: che si tratti del «loro» suicidio politico.

Perché prevedono ciò che è accaduto già: che il segretario politico faccia le liste. Forse anche escludendone qualcuno, perché molti di loro, fra referendum su trivelle e senato, sulle riforme e persino sulle comunali di Roma, si sono espressi pubblicamente, contro il Pd e la sua attuale segreteria, votando di conseguenza.

D'Alema e Bersani, poi, che han fatto i segretari Ds e Pd, sanno come funziona.

Col Porcellum, legge elettorale che permetteva l'individuazione a priori della quasi totalità degli eletti, sulla base del semplice posizionamento in lista, ai renziani furono concessi 18 eletti sicuri su 298 deputati e 113 senatori. E dire che Renzi aveva avuto un po' meno del 40% dei voti alle primarie.

Un'altra ventina di renziani, arrivarono in lista sgomitando e non poco alle primarie dei candidati, che si tennero a fine 2012.

Insomma, il motivo per cui si urla «congresso! congresso!», potrebbe essere meno commendevole di quel che si dice: sconfiggendo Renzi si risolverebbe il problema, ma anche fargli sudare la vittoria significherebbe indurlo a più miti consigli.

Categoria Italia

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