La sinistra ha perso la bussola e non lo sa
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La sinistra è stata colta di sorpresa dalla globalizzazione e dagli sconvolgimenti che essa sta provocando. Si era trovata all'avanguardia con le analisi sociali di Marx, si era baloccata con la sociologia di Marcuse, adesso è in catalessi
di Carlo Valentini ItaliaOggi 2.12.2016
L'allenatore coscienzioso anziché fare massacrare il suo pugile lancia la spugna, lo riporta in palestra e ragiona con lui su come ricominciare per cercare di vincere. La sinistra europea è evidentemente priva di un bravo allenatore. Così gli atleti, uno dopo l'altro, cadono sul ring. In Gran Bretagna i guantoni sono indossati da un esponente della sinistra radicale che perderà le elezioni nonostante il disorientamento degli inglesi dopo Brexit e le spinte alla disgregazione che arrivano da Irlanda e Scozia. Questa incapacità di allargare il consenso gli è rinfacciata dallo stesso suo gruppo parlamentare che lo critica aspramente.
Che dire della Spagna dove i socialisti hanno perso le ripetute elezioni e alla fine si ritrovano ad appoggiare il governo Rajoy che avevano fino a ieri descritto come una iattura, tanto che buona parte del loro elettorato è furiosa. Ci spostiamo in Grecia, dove Alexis Tsipras ha, nei socialisti, i più fieri oppositori nonostante stia cercando l'equilibrio tra il risanamento e un prezzo sociale sopportabile, ma proprio i suoi vecchi amici di sinistra si bisticciano tra loro e gli votano contro, insomma una specie di karakiri da parte di chi invece poteva essere al governo e contribuire alla rinascita del Paese. Francia e Germania sono alla vigilia delle urne. François Hollande è dato perdente dai sondaggi e comunque la sua popolarità in Francia è sottozero. Proprio in questi giorni la destra ha messo in campo, attraverso le primarie, un proprio candidato in grado di spiazzare Marine Le Pen e asfaltare un centrosinistra anemico. Mentre in Germania i socialisti per non scomparire sono costretti a supportare il terzo mandato di Angela Merkel. In Italia i mille rivoli della sinistra indeboliscono il Pd e spingono Matteo Renzi al centro. A questo quadro desolante si può aggiungere il tonfo dei Democratici negli Stati Uniti.
La sinistra è stata colta di sorpresa dalla globalizzazione e dagli sconvolgimenti che essa sta provocando. Si era trovata all'avanguardia con le analisi sociali di Marx, si era baloccata con la sociologia di Marcuse, adesso è in catalessi. Le si potrebbero dare le attenuanti generiche. Ma è sorprendente che non ci sia neppure un allenatore in grado di capire che bisogna affrontare un mondo nuovo, quello dell'automazione e della globalizzazione, dando risposte agli inediti bisogni: solidarietà e non assistenzialismo, sicurezza e non lassismo, efficienza e non mediocrità, regolamentazione internazionale e non anarchia.
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