Governo Grillo fisso

Non fidatevi dei retroscenisti. Con la vittoria del No Mattarella darà l’incarico al M5s. Abbiamo letto in esclusiva per voi il programma dei primi 100 giorni

di Maurizio Milani 27 Novembre 2016 alle 06:00 Foglio

Mentre tutti pensavano che i brogli all’estero davano un vantaggio al Sì, si verifica l’opposto: con i brogli all’estero vince il No.

Mattarella apre le consultazioni. Il primo a varcare la soglia del Quirinale è don Ciotti. Il sacerdote indica Grillo come presidente del Consiglio. Mattarella dice: “Ok don Luigi, terrò conto del suo consiglio”. La seconda personalità a essere sentita è Edward Luttwak. Anche lui consiglia a Mattarella di dare l’incarico a Grillo. Nell’ordine incontra: il presidente del Senato; il presidente della Camera; Camusso e Landini. Tutti gli fanno il nome di Beppe Grillo. Mattarella si convince a dare l’incarico al comico quando da Francoforte gli telefona Draghi. Mattarella: “Mario, sei convinto?”. Draghi: “Sì! E’ Grillo l’uomo giusto per farci superare da Tonga non solo nel rugby ma anche in economia”.

Grillo viene messo nelle condizioni di trovare una maggioranza in Parlamento. La trova subito. Sono con lui: Pippo Civati, sinistra Pd e il senatore Razzi, tutta Forza Italia con l’appoggio esterno della Lega e di Meloni. Il governo riceve la fiducia in Parlamento.

Prima di presentare la lista dei ministri, il governo esce dalla Nato. Alcuni beduini della zona delle coste libiche alla notizia invadono la provincia di Caltanissetta. Grillo e il suo ministro della Difesa per il momento decidono di non intervenire. Il primo Consiglio dei ministri infatti è impegnato a interessarsi della fame nel mondo. Argomento nobile ma già discusso alle scuole medie di Piacenza (nel 1974). Risultato: c’è ancora la fame nel mondo.

I nomi dell’esecutivo

Il primo gabinetto Grillo è così composto: al Viminale Moni Ovadia; alla Farnesina Gentiloni; Economia: Galliani Adriano; Sanità: Mauro Corona; Agricoltura: José Bové (France); Cultura: Monica Guerritore; Difesa: Nunzia De Girolamo; Attività produttive: Gabriele Lavia. Le altre deleghe le tiene Grillo. Vicepremier: Vincenzo De Luca. Programma dei primi 100 giorni: togliere le sedi della Rai all’estero (risparmio previsto, 2 miliardi). Togliere la concessione a Benetton degli Autogrill e darli in gestione a Libera, che venderà qui i prodotti ricavati dalle terre confiscate alla mafia. La mafia si offenderà ma per non discutere per adesso accetterà. Togliere l’arrivo della Milano-Sanremo a Sanremo e far arrivare la classicissima ad Arma di Taggia senza avvertire i ciclisti che arrivando stanchi a Sanremo si sentiranno dire dal delegato grillino: “Quest’anno l’arrivo non è qui, tornate sul Poggio e rifate la salita (male non vi fa)”. Dare un reddito di cittadinanza a tutti quelli che non hanno mai avuto voglia di lavorare come me, che comunque è giusto, il fatto che siamo dei pelandroni non giustifica farci saltare i pasti.

Chiaramente questo costo sociale va a discapito degliF104 (o come si chiamano) In effetti come costo erano un po’ cari. Ragazzi io sono Dc Ala dura però non puoi farmi pagare un aereo (anche se bello) 70 miliardi di dollari cadauno. Poi tra dieci anni a chi lo rivendo? All’aviazione del Gabon? Quelli lo prendono però te lo pagano con 4 quintali di mais. Poi rimangono in carestia e bisogna mandargli i sacchi di farina. Veniamo alla Tav; Grillo prende atto che il buco c’è già in Val di Susa (è stato fatto aumma aumma sotto il governo Monti), a questo punto conviene sfruttarlo e farci passare i carri bestiame.

Sotto il governo Grillo vengono abolite le regioni con meno di 5 milioni di abitanti e chiuse diverse università (quelle con meno storia tipo Teramo, dispiace dirlo). Vengono aboliti i programmi della previsioni del tempo in televisione: questo servizio viene tolto all’aeronautica militare e dato in affido a don Ciotti. Alcuni componenti dei 5 stelle non sposati saranno invitati da Grillo ad andare al seminario vescovile di Albenga: “Almeno provate! Se non vi piace venite a casa”. A tal uopo verrà istituita una tassa sul celibato, sia maschile che femminile. L’importo è pari al reddito di cittadinanza che Grillo dava. A sorpresa durante questo governo verrà incentivata l’industria delle armi da taglio: scimitarre, pugnali, baionette e coltelli a scatto. Questo per far rinascere la professione di arrotino, che nessun ragazzo 5 stelle vuol più fare. Verrà sospesa la produzione della serie tv “La mafia uccide d’estate” e altre manifestazioni frutto di fantasia che denigrano l’Italia.

Misure economiche

Si tornerà alla lira. Tutto il mondo si metterà a ridere. Curioso l’episodio di Di Battista che a Macao entra in un negozio e dice alla commessa: “Gentilmente, pago in lire”. Commessa: “Prego?”. Di Battista: “Lire! Lire Italy!”. Commessa: “Banconote di tipografie locali non ne accettiamo, solo rubli e dollari”. Di Battista: “Nemmeno pesetas?”. Commessa: “La smetta o chiamo le guardie”. Dopo questo episodio lo spread Btp-Bund va a 5.000. Standard&Poor’s parlando dell’affidabilità dell’Italia e dei suoi titoli italiani si lascia andare a un commento un po’ razzista: “Preferisco avere nei cassetti titoli di stato del Botswana che quelli italiani”. Ricordiamo che i Btp del Botswana fanno stare male chi li vede. Appena un banchiere ne vede uno salta per terra, ha un mancamento: non si riesce a valutarli, una roba mai vista in economia.

Dispiace dirlo, ma con le politiche industriali (?) del governo Grillo veniamo sbattuti fuori dal G7 e dal G20. A quel punto Grillo molla la delega alla Giustizia e fa Guardasigilli una persona indicata dalla sua agenzia teatrale, Marangoni Spettacoli (la migliore). Per me non è conflitto d’interessi, anzi perché dovrebbe nominare un estraneo nel suo governo? Durante il governo Grillo scoppia un’emergenza scabbia (detta “la bella”). Circa il 50 per cento della popolazione la becca. Non c’è niente di preoccupante, anzi alcuni che come me l’hanno avuta non sarebbero contrari a beccarla ancora. Basta che non ci scherzate perché l’abbiamo. Mica è stata una nostra invenzione.

A Strasburgo un pomeriggio i grillini arrestano Pittella, il capogruppo Pd, e lo deportano a casa di Grillo. Qui Pittella aderisce al MoVimento e viene mandato a lavorare nella tenuta biodinamica di Grillo. Con decreto legge il governo ha tolto la tenuta di Castel Porziano alla Presidenza della Repubblica. Qui coltivano la mentuccia e le zucchine su suggerimento dei campesinos boliviani. Una sera questi fanno un tumulto e si prendono la tenuta. Grillo per non litigare non manda la polizia, per cui si perde un altro pezzo di terreno. Vedendo che non abbiamo più le Forze armate, non reagiamo e non siamo più alleati con il Patto Atlantico la Slovenia si mangia Gorizia e la sua provincia. L’Austria si annette il Tirolo, Saint-Vincent vota per diventare francese e anche la Corsica nel vedere l’andazzo saluta la Francia. Francia che però rimanda un battaglione di paracadutisti e la Corsica torna francese. A quel punto la Sardegna decide di secedere, nonostante Michela Murgia tenti di mediare. Grillo la promuove alle Infrastrutture. Lei però sta con i suoi conterranei e diventa la prima presidente del nuovo stato. La Crimea riconosce la Sardegna come nazione, a quel punto l’Onu non può che ratificare. Alla fine del governo Grillo l’Italia si trova con 120.000 km invece degli attuali 300.000. Di questi 100.000 sono dello stesso Grillo che a quel punto li vende a Black Rock. Il Parlamento non può votare questo passaggio. Il governo Grillo cade dopo 100 giorni. I deputati e senatori grillini entrano nei vari gruppi parlamentari. Mattarella scioglie le Camere, prima però dà un incarico a Alfio Marchini, che riesce a formare un esecutivo che cade per un’imboscata al Senato dopo pochi minuti. Bentornata Prima Repubblica, bentornato sistema elettorale proporzionale, bentornato Pier Ferdinando Casini, leader del governo dal 2018 al 2029.

Le prime nomine

Maroni, Zaia e il presidente del Piemonte (che nessuno sa chi sia: Chiamparino) dicono a Grillo che lui non può nominare i vertici della Banca d’Italia. Grillo li manda a prendere tramite furgone bianco: oggi risultano presidenti della Spending review. Maroni litiga con Toti e decidono di non salutarsi più, nemmeno se si trovano in piazza a Cremona. Salvini intanto è andato in Svizzera per vedere se si riesce a far vincere almeno una volta la Champions a una squadra francese: il nuovo board dell’Uefa lo riceve, ma in modo poco delicato, per cui lui si offende. Berlusconi intanto va a Calcutta, dove rileva il Calcutta Daily, il quotidiano con la tiratura più potente del mondo: 700 milioni di copie giornaliere. Da qui comincia ad appoggiare il governo Grillo e le sue riforme. Agli indiani delle questioni interne nostre gli interessa come a Eto’o gli interessa cosa faccio io adesso. In breve il Calcutta Daily perde mezzo miliardo di copie, che è quello che voleva Berlusconi: perdere apposta da Trump.

Ci saranno sempre più incidenti per rottura tubature petrolifere. Come al solito ci vanno di mezzo i pinguini, che tutti sporchi di olio vanno lavati. Per cui sotto a lavare pinguini fisso dalla mattina alla sera. Grillo prima di cadere fa chiudere le seguenti redazioni di giornali: Corriere, Repubblica, Provincia Pavese, la Prealpina, il Fatto, il manifesto, la Gazzetta di Mantova. Fa saltare anche la Divani&Divani e la Ferrarelle. Cerca di far chiudere la macelleria equina di  via Carducci a Milano. Ma viene respinto. Per quanto riguarda le terme di Saturnia, fa chiudere anche quelle. I dipendenti vengono invitati ad andarsene con le buone. Durante il governo Grillo l’unica ditta che andrà bene sarà quella specializzata nel lavare i pinguini nel Mare del Nord grazie alla deregulation sulla sicurezza degli impianti d’estrazione idrocarburi. Un giorno Grillo nel tirarsi su la cerniera si prende dentro il “lutto”. Rimane così mentre riceve una delegazione estera. Qualcuno si accorge, gli tira su la cerniera di colpo e gli spacca il frenulo. Scuse di circostanza. Grillo è contento perché ha sbloccato il “lutto” e per oggi è andata.

Arte e cultura

Grillo un giorno nello zappare il suo giardino a Bogliasco trova la salma di Re Artù (già lavata). Decide di esporla contro il parere delle Belle arti. La mostra ha successo, ma purtroppo Re Artù viene trafugato e portato all’estero. Attualmente è esposto al consolato inglese di Gibilterra. Almeno, sembra lui. Grillo chiede a Farage di darglielo indietro. Intanto che aspetta, nello zappare il suo giardino trova la salma di Gaetano Salvemini. La notizia risulterà poi falsa. Verrà imputato Facebook di non verificare quelli che mettono sul social le bufale. Di Maio invece nello zappare in un orto biodinamico trova la salma di Toro Seduto. Da una verifica non risulta certa tale cosa. Di Maio decide che il fatto non interessi più di tanto la nazione, che invece si interessa al caso come non mai. Di Maio è costretto a esibire la salma di Toro Seduto al circolo della stampa estera, che dimostra poco interesse, essendo segnalato come ritrovamento in ogni angolo del pianeta: solo in Europa sono dieci i paesi che vantano tale ritrovamento. Io sono andato a visitare la cittadina ungherese che dice di averlo. A me sembra lui.

Sempre per l’igiene verrà istituito l’orinatoio ambulante. Si salda sulla schiena di un iscritto alle liste di collocamento un orinatoio di zinco. Lo si fa girare per le strade: la cosa ha avuto scarso successo, come quella di avere per legge un barometro in casa. Tutto per favorire il negozio che vende barometri a Genova, di un amico di Beppe Grillo. Poteva evitare, anche se io ce l’ho e mi piace averlo. Anzi sono un amante dei barometri. Dispiace che ogni tanto con il global warming si spacchi in due. Ma per quello non puoi farci niente. Anzi, più fai accordi sul clima più peggiora. Beppe, ti ho sempre votato ma da oggi basta. Anche perché come persona sono un ruffiano, e mi vanto di questa condizione bella e completa.

P. S. Se vuoi comprare il mio cortile mi faresti un favore: sono a corto di liquidità. Se mi fai questo favore il mio atteggiamento verso il tuo Movimento sarà di stima e rispetto. Se non vuoi tirare fuori tu i soldi, circa 15.000 euro, fai in modo che sia lo stato a pagarmi. Per me è uguale.

Lettera a Grillo premier

Inizio: Scusi, ma è mai possibile che la terza squadra di calcio di Milano, il Brera, debba avere giocato 9 partite su 10 in trasferta? Gentile Presidente, come sapete il Brera Calcio è una fortissima squadra (composta tutta da stranieri) che gioca in serie D. Zenga e Gambaro sono stati i nostri più grandi allenatori. Il nostro campo è l’Arena Civica di Milano. Per lavori in corso è inagibile. Come capo degli ultras Brera Calcio chiedo cortesemente si intervenga: l’Arena Civica può contenere 35.000 spettatori. Quando giochiamo noi è tutta piena. Al limite provvisorio le partite in casa possiamo farle al Vigorelli?Sempre non ci siano vincoli paesaggistici al Vigorelli, e la onorevole Taverna non voglia.

Categoria Italia

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