Il nostro sarà un Sì, ma pacato

Un voto meditato, senza strilli, risse ed esagerazioni

 di Andrea Picardi Formiche.net ItaliaOggi 18.10.2016

I media li hanno eletti a grandi - quasi unici - protagonisti del dibattito pubblico pre-referendum.

Mai come in questo momento si parla di loro, dei costituzionalisti: il fronte del Sì e il fronte del No fanno a gara nel contenderseli, mentre giornali e televisioni li intervistano quotidianamente.

Molti professori di diritto costituzionale e diritto pubblico comparato, però, non sono i soli ad essersi schierati in vista dell'appuntamento referendario del prossimo 4 dicembre.

Lo stesso hanno fatto, seppure con meno clamore mediatico, intellettuali e accademici di altre discipline che hanno dato vita al loro comitato per sostenere le ragioni del Sì.

Un sì nel merito. Un Sì pacato, come spiegano i diretti interessati sul loro sito web. Chiamato, per l'appunto, www.pacatosi.org. «Siamo convinti che la Costituzione abbia bisogno di essere difesa e valorizzata: non fossilizzandola, ma modificandone, quando necessario e nella piena adesione alle procedure stabilite con lungimiranza dalle madri e dai padri costituenti, ciò che serve a dare ancor più forti garanzie all'impianto sostanziale di diritti e doveri che essa fonda», scrivono nel loro appello. Una, in particolare, la novità che li ha convinti a schierarsi a favore della riforma: la fine del bicameralismo perfetto che permetterà di «sveltire il processo legislativo» e di «dare una rappresentanza più effettiva alle autonomie locali».

I firmatari . Ma quanti sono e, soprattutto, chi sono i firmatari di questo appello? Per ora si tratta di 440 persone che nel documento - promosso in particolare da Alberto Melloni, Tullio Gregory e Giuseppe Galasso - si definiscono «donne e uomini che hanno fatto dello studio, della scienza, della ricerca o dell'arte la loro professione».

Dell'elenco fanno parte economisti, filosofi, fisici, storici. E, ancora, attori, registi, sceneggiatori e molti altri.

I volti noti. Tra tutti gli aderenti al manifesto per il Sì sono tre i nomi maggiormente noti al grande pubblico.

Il primo è certamente quello della scrittrice Susanna Tamaro, autrice nel 1994 del romanzo Va' dove ti porta il cuore: un bestseller con oltre 15 milioni di copie vendute in tutto il mondo da cui nel '96 la regista Cristina Comencini trasse l'omonimo film con Margherita Buy e Virna Lisi.

Il secondo nome è sempre di uno scrittore anche se di genere molto diverso: si tratta di Federico Moccia, il cantore degli amori adolescenziali, celebre per aver ideato con il libro Tre metri sopra il cielo - diventato poi un film di successo - la moda dei lucchetti di Ponte Milvio, a Roma.

Famoso - anche per le sue frequenti incursioni televisive - è certamente lo psichiatra e scrittore Paolo Crepet, di nuovo in libreria dallo scorso settembre con la sua ultima fatica Baciami senza Rete.

La carica degli ex. Particolarmente nutrita la pattuglia degli ex, formata innanzitutto da chi ha avuto, anche in un passato non vicinissimo, responsabilità di governo.

Tra i nomi che spiccano c'è quello di Luigi Berlinguer (cugino dell'ex segretario del Pci Enrico Berlinguer) ministro della Pubblica Istruzione dal 1996 al 2000 e poi eurodeputato nella scorsa legislatura.

Sette volte ministro e due volte sottosegretario è stato, invece, un altro dei firmatari, l'ex Dc ed ex ministro Vincenzo Scotti, ora presidente della Link Camp University.

Molto più breve è stata la carriera politica di Lorenzo Ornaghi, ministro della Pubblica amministrazione tra il 2011 e il 2012 con Mario Monti ed ex rettore dell'università Cattolica di Milano.

Ci sono poi gli ex presidenti di enti e società pubbliche come gli statistici Luigi Biggeri e Alberto Zuliani che hanno guidato entrambi l'Istat, rispettivamente dal 2001 al 2009 e dal 1993 al 2001. E, ancora, l'ex numero uno di Poste italiane e ordinario di Diritto amministrativo all'Università Roma Tre Enzo Cardi e l'ambasciatore Giovanni Castellaneta, presidente di Sace fino a quest'anno ed in precedenza anche presidente di Finmeccanica. Ex rettori sono, invece, gli economisti Massimo Egidi, da poco sostituito da Paola Severino alla guida della Luiss, e Angelo Provasoli, dal 2004 al 2008 al vertice della Bocconi.

Gli storici. Da segnalare anche l'ampio assenso che la riforma costituzionale sta ottenendo tra gli storici. L'appello per un pacato Sì è stato firmato, ad esempio, dallo storico del cinema e prorettore della Iulm di Milano Gianni Canova e dallo storico dell'arte Andrea Carandini.

Lo stesso ha fatto anche l'esperto di Cristianesimo Alberto Melloni, cattedra Unesco sul pluralismo religioso e la pace all'università di Bologna. Ci sono poi Giuseppe Galasso dell'università di Napoli e Michela Mercuri dell'università di Macerata. Storico ma del diritto è Antonio Padoa Schioppa, fratello dell'ex ministro dell'Economia Tommaso.

 

Gianni Toniolo, è, invece, uno storico dell'economia che insegna a Roma Tor Vergata e, negli Stati Uniti, alla Duke University. Tra gli altri spiccano, infine, anche i nomi di Angelo Varni, professore di Storia contemporanea all'università di Bologna - considerato vicino all'ex presidente del Consiglio Romano Prodi - e quello di Lucio Villari di Roma Tre.

Gli economisti. Molto interessati al tema - anche in considerazione del dibattito in corso sulle conseguenze economiche del referendum - appaiono, inoltre, gli economisti. Decine quelli che hanno firmato l'appello per il Sì.

Tra loro Liliana Baculo - dell'università Federico II di Napoli - moglie di un altro economista, Mariano D'Antonio, vicino al presidente della Repubblica emerito Giorgio Napolitano.

Sempre presso lo stesso ateneo napoletano insegna anche l'esperto di Trasporti Ennio Cascetta, che nel 2015 Graziano Delrio ha nominato alla guida della struttura di missione del ministero dopo le vicende che hanno riguardato Ettore Incalza.

All'università Ca' Foscari di Venezia insegnano, invece, Ignazio Musu e Agar Brugiavini, autore di numerosi studi insieme all'attuale presidente dell'Inps Tito Boeri. Tra i bocconiani ci sono l'esperto di Economia delle amministrazioni pubbliche Elio Borgonovi e l'ordinario di Strategie aziendali Guido Corbetta. Insegna a Roma Tre - di cui è stato anche rettore - Guido Fabiani, attuale assessore alle Attività produttive alla Regione Lazio con Nicola Zingaretti e cognato di Giorgio Napolitano, avendo sposato la sorella di Clio Maria Bittoni.

È vicino a Giuliano Amato, infine, Riccardo Varaldo, fino al 2012 presidente della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa.

I filosofi. Ad un appello così condiviso non poteva mancare l'adesione di qualche filosofo. Per il Sì al referendum costituzionale si è schierato Angelo Bolaffi, filosofo della politica, germanista - è stato direttore dell'Istituto di cultura italiana di Berlino dal 2007 al 2011 - e saggista. Stessa scelta anche da parte del professore emerito de La Sapienza Tullio Gregory e dal professore di Filosofia teoretica alla Bicocca di Milano Salvatore Natoli.

I sociologi. Tra i sociologi ha aderito, innanzitutto, Alberto Abruzzese - saggista e autore di programmi radiofonici e televisivi - che qualche tempo fa fece molto discutere intellettuali e accademici per le critiche mosse al film premio oscar La Grande Bellezza di Paolo Sorrentino.

È a favore della riforma anche l'ordinario di Sociologia all'università telematica Uninettuno Gianpiero Gamaleri che, in passato, ha ricoperto lo stesso ruolo a Roma Tre. Grande conoscitore del pensiero e dell'opera di uno dei padri della sociologia contemporanea - il canadese Marshal McLuhan - Gamaleri tra il 1998 e il 2002 ha fatto parte del Consiglio di Amministrazione della Rai in quota Alleanza Nazionale. Per il Sì anche il presidente della facoltà di Scienze della Comunicazione Mario Morcellini tra i principali esperti di media in Italia.

Il mondo del cinema e della letteratura. Rilevante anche l'adesione da parte di rappresentanti del mondo del cinema, della letteratura e del giornalismo. Oltre ai già citati Tamaro e Moccia, c'è la regista e sceneggiatrice Liliana Cavani di cui sono da ricordare, in particolare, Francesco d'Assisi del 1966 - il primo film mai prodotto dalla Rai -, La pelle del 1981 con Marcello Mastroianni, Claudia Cardinale e Burt Lancaster e Il gioco di Ripley del 2012 interpretato da John Malkovich. E, ancora, il giornalista e scrittore Riccardo Chiaberge, attuale direttore scientifico dell'Enciclopedia Treccani. E, infine, la saggista e firma de La Stampa e dell'inserto settimanale del Corriere della Sera Sette Mirella Serri, l'ex capo ufficio stampa dell'Iri Carlo Troilo - oggi membro dell'associazione radicale - Luca Coscioni e l'ex direttore del Sole 24 Ore Ernesto Auci.

Gli altri firmatari. Tra gli altri firmatari compare anche il nome di Franco Egidio Malerba, il primo astronauta italiano della storia nel 1992. Da menzionare poi il fisico e attuale presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche Massimo Inguscio, il professore di Diritto del Lavoro all'università romana La Sapienza Arturo Maresca e il rettore di Roma Tor Vergata Giuseppe Novelli, biologo ed esperto di genetica. Molti degli aderenti si ritroveranno il prossimo 26 ottobre al Museo nazionale della scienza e della tecnologia di Milano per spiegare nel dettaglio le ragioni del loro Sì al riforma.

Categoria Italia

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