Terrorismo, l'allarme delle forze dell'ordine: "Altro che sicurezza nei porti"

Negli scorsi giorni si era parlato di un'allerta terrorismo nei porti italiani. Ma i sindacati delle forze dell'ordine smentiscono i piani di prevenzione. Anzi

 LA DENUNCIA DEL COISP: SICUREZZA NEI PORTI AFFIDATA A CHI NON HA ARMI NE' STRUMENTI DI POLIZIA

“L’allarme terrorismo impone di aumentare il livello della sorveglianza ovunque, soprattutto in mare e nei porti in questo periodo estivo. E l’Italia risponde prontamente! Come? Ma è logico: sopprimendo le Squadre nautiche della Polizia di Stato, che sono addestrate e dotate almeno il minimo indispensabile per svolgere i compiti di Polizia giudiziaria. La solita schizofrenia! La sorveglianza è aumentata dal livello 1 al livello 2, ma nei porti viene affidata alla Guardia Costiera che svolge un lavoro encomiabile ed importantissimo, ma il cui Personale non è dotato di armamento individuale, e di norma non ha neppure accesso alle banche dati delle Forze dell’Ordine per il controllo di Polizia su persone e veicoli. Quindi, viste le solite fasulle rassicurazioni che si propinano ai cittadini su tv e giornali, vorremmo domandare: per innalzamento del livello di vigilanza cosa si intende, forse il solo controllo sulla congruità delle dotazioni di sicurezza dei natanti e la regolarità dei documenti di chi li conduce? E se qualcosa risulta fuori posto che accede esattamente?”. Così Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, a proposito delle notizie che da due giorni riempiono i titoli dei media in merito all’innalzamento del livello dei controlli di sicurezza nei porti per contrastare i rischi di terrorismo. Notizie che si incrociano con quelle della paventata chiusura delle Squadre Nautiche della Polizia di Stato contro la quale si sta battendo con veemenza il Coisp che oggi sottolinea come “la Capitaneria di Porto è l’eccellenza per la sicurezza in mare, ma non poco centra con l’attività di anti-terrorismo non essendo Forza di Polizia” insiste Maccari. “Nel lontano aprile 2010 - ricorda il Segretario Generale del Coisp - un ufficiale della Guardia Costiera, Delegato Cocer della Marina Militare, denunciava esasperato: ‘L’unica arma in nostro possesso è la buona volontà’. Nel suo intervento evidenziava che gli uomini della Marina Militare appartenenti alla Guardia Costiera sono chiamati a svolgere attività come fossero Ufficiali ed Agenti di Polizia Giudiziaria compiendo molteplici attività di polizia marittima: contrasto all’immigrazione clandestina ed al traffico di stupefacenti in mare, sicurezza ambientale, sicurezza della navigazione, antiterrorismo nei porti, controlli in mare ed a terra sulla regolarità e salubrità del pescato ecc… ma ‘nonostante tutto ciò - scriveva - gli Appartenenti alla Guardia Costiera non hanno lo status di pubblica sicurezza, non hanno l’arma individuale in dotazione, le manette, i giubbetti antiproiettile al fine di ben operare professionalmente e soprattutto per poter tutelare la propria sicurezza’. Non sfugge a nessuno che dopo sei anni la situazione non è certamente mutata, se non per il fatto che il livello di rischio terrorismo è aumentato vertiginosamente e che l’allerta impone una risposta ferma e decisa per garantire la sicurezza. Eppure si pensa di chiudere le Squadre Nautiche della Polizia di Stato, unica Forza di Polizia ad ordinamento civile operante in mare, confondendo le idee alla gente cui si dice che la Guardia Costiera ha innalzato il livello di allerta nei porti italiani, intensificando la vigilanza su persone e veicoli in transito per gli scali, senza ricordare che, per l’appunto, come sottolineato dallo stesso ufficiale, la Guardia Costiera non é una Forza di Polizia”.

CONAPO, NEI PORTI ITALIANI E' ALLERTA TERRORISMO MA IL GOVERNO SMANTELLA VIGILI FUOCO NAUTICI E SOMMOZZATORI

"Mentre il governo con una mano dispone nei porti italiani l'innalzamento delle misure di sicurezza al livello 2 per il rischio terrorismo, con l' altra sta continuando ad attuare lo smantellamento del servizio antincendio portuale e del servizio sommozzatori dei vigili del fuoco in ossequio alle norme sulla spending review". Lo rende noto Antonio Brizzi segretario generale del Conapo, il sindacato autonomo vigili del fuoco. "Al fine di rispettare i vincoli ragionieristici di revisione della spesa - spiega il segretario del Conapo - il ministro Alfano a fine luglio 2015 aveva emanato un decreto che prevede la riduzione del numero dei vigili del fuoco in tutti i distaccamenti a protezione dei porti, che arriva quasi al dimezzamento dei vigili del fuoco nei porti di Napoli, Venezia e Livorno. E' prevista anche la chiusura di sette nuclei sommozzatori e la rottamazione delle unità navali antincendio di grosse dimensioni ritenute troppo onerose seppur funzionali, per sostituirle con imbarcazioni piu' piccole e non adatte a grossi incendi. Una misura fortemente contestata dal nostro sindacato e che ora appare addirittura paradossale con il rischio terrorismo alle porte ". "Se ci aggiungiamo che hanno tagliato anche i fondi per la formazione e gli addestramenti auguriamoci che non accadano mai atti terroristici perché i tagli sulla sicurezza e sul soccorso pubblico poi si pagano. Chiediamo una urgente inversione di tendenza, si assuma nei settori della sicurezza e si mettano in efficienza i vigili del fuoco nautici e sommozzatori che svolgono un servizio di soccorso insostituibile" conclude il leader sindacale.

Solo gli utenti registrati possono commentare gli articoli

Per accedere all'area riservata