Giudici-lumaca sotto schiaffo
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Nel triennio 2012-2014, il 43% delle azioni disciplinari promosse dal ministero della giustizia nei confronti dei magistrati ha riguardato l’incolpazione «ritardo nel deposito di provvedimenti».
Di Claudia Morelli Italia Oggi 5.11.2016
Nel triennio 2012-2014, il 43% delle azioni disciplinari promosse dal ministero della giustizia nei confronti dei magistrati ha riguardato l’incolpazione «ritardo nel deposito di provvedimenti».
Nel 2014-2016, sono stati ispezionati 212 uffici giudiziari, con 7.068 magistrati togati e 3.144 onorari interessati di cui, rispettivamente, 1.159 e 614 responsabili di «ritardi» nel deposito delle sentenze, se pur non tutti disciplinarmente rilevanti.
Il resoconto dell’attività svolta dall’Ispettorato del Ministero della Giustizia è stato presentato ieri dal ministro della giustizia Andrea Orlando, dal capo gabinetto Giovanni Melillo, e dal capo dell’Ispettorato generale Elisabetta Cesqui.
Il dicastero decide dunque l’operazione trasparenza sull’attività di ispezione condotta presso gli uffici giudiziari (tribunali, procure, uffici Unep). E per la prima volta presenta in conferenza stampa i dati dell’ultimo triennio.
Le ispezioni, promosse per iniziativa propria o sulla base di esposti di cittadini, mirano a verificare la correttezza dell’operato all’interno degli uffici giudiziari, eventuali disorganizzazioni e responsabilità disciplinari dei magistrati, irregolarità segnalate, la produttività degli uffici, l’entità e la tempestività del lavoro dei singoli magistrati. È escluso il merito dei provvedimenti giudiziari. All’esito dell’ispezione vengono formulate prescrizioni e raccomandazioni o se del caso anche azioni disciplinari nei confronti dei magistrati, su cui deve esprimersi il Consiglio superiore della magistratura.
Sempre secondo i dati dell’ultimo triennio il numero di esposti è stato di 1990, ai quali si è dato corso con attività ispettiva nel 95% dei casi.
Dalle tabelle del ministero si ricava che nel 2014 l’Ispettorato ha avanzato 52 proposte di azioni disciplinari per 84 magistrati, 59 nel 2015 per 100 magistrati e 46 nel 2016 (fino a settembre) per 70 magistrati. Molte delle procedure riguardano il ritardo nel deposito delle sentenze (46% nel 2015, 20% nel 2016). Le sentenze di condanna disciplinare del Csm sono state 106. Molto più numerose in realtà le proposte di archiviazione (1318).
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