Ambiente e salute a Taranto, ILVA
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Senza lavoro non c’è bonifica e di fame si muore. Non sono riuscito
a capire il perché la FIOM a Taranto appoggi, a differenza degli altri sindacati, la chiusura della fabbrica imposta dai Magistrati, invece che l’altra soluzione. Almeno che, come succede in Francia e si segua il vento che corre sull’Europa, non si pensi di nazionalizzare l’industria dell’acciaio. Torna la voglia delle imprese statali con il controllo sindacale e dei partiti così come è avvenuto nel passato dando vita a carrozzoni, prebende e ogni altro elemento negativo.
Due posizioni si confrontano nel paese al di fuori dei personalismi: da una parte il ritorno a una economia dove lo Stato pensa e dirige la persone e la loro vita e dall’altra l’iniziativa privata, la libertà di scegliersi una propria vita e dove lo Stato garantisce l’equilibrio e lo svolgersi. Anche questa visione si confronta nelle primarie del PD fra Bersani, si dice nei giornali che abbia preso nel passato 98.000 euro dall’Ilva, e Renzi che cerca di interpretare la seconda. Alce Nero 28/11