Mettete brioches nei vostri cannoni
- Dettagli
- Categoria: Firme
Cultura e cinema contro il jihad. Sai come trema il califfo…
di Redazione | 20 Gennaio 2015 ore 06:27
Fleur Pellerin, ministra francese della Cultura: lei sì che ha le idee chiare su come fronteggiare l’onda anomala del jihadismo. Lo ha spiegato domenica a quelli di Repubblica, in un’intervista intitolata così: “Cinema e arte: così la mia Francia sconfiggerà il terrore”. Ora, va da sé che un titolo non rende mai del tutto giustizia alla complessità del reale e alle sinapsi dell’intervistato. E va da sé che la formazione culturale è sempre un requisito indispensabile alla convivenza civile fra sinceri democratici e superstiziosi di ogni monolatria possibile.
Ciò detto, se questa è la reazione incomparabilmente superiore alla mattanza di Charlie Hebdo; se questo è il disegno strategico della Francia assalita dalla realtà di un fondamentalismo endogeno e ben collegato con le centrali del Califfato mediorientale e africano; se questo insomma è il volto che si decide di opporre alla faccia cattiva della Sunna in armi e bagagli comunicativi sofisticatissimi; allora tanto vale alzare la posta in gioco. Come? Per esempio si potrebbe metter su una coalizione di volenterosi, naturalmente dopo aver fatto regolare richiesta di un mandato internazionale alle Nazioni Unite a maggioranza filomusulmana, per poi identificare bersagli dall’altissimo valore militare e simbolico, chessò, Mosul in Iraq, laddove comanda al Baghdadi oppure al di sotto del Sahara, nei luoghi in cui garriscono le bandiere nere offerte in franchising ai cuginetti di Boko Haram; dopodiché si bombarda il Califfato a occhi chiusi e senza pietà, sganciando film di Truffaut in Dvd. Se non direttamente brioches.