Grillo rappresenta la rabbia popolare

I PARLAMENTARI SONO CARNE DA MACELLO

di Sergio Soave 

Beppe Grillo continua imperterrito a esercitare un potere di esclusione nei confronti dei parlamentari dei gruppi a 5 stelle che non seguono ciecamente le sue direttive. Non si tratta solo di un esercizio di arroganza ma anche e forse soprattutto di un'operazione propagandistica astuta al limite del cinismo. Accusando di non rispettare le norme rigoristiche del partito, che rappresentano una forma un po' elementare ma efficace di contestazione dell'arricchimento dei politici, Grillo ottiene una vasta esposizione mediatica unidirezionale, priva delle insidie del contraddittorio che non gradisce affatto. Il prezzo è il progressivo disfacimento dei gruppi parlamentari, ma questo non preoccupa affatto Grillo, per il quale in realtà quei gruppi (come i sindaci del suo partito) rappresentano un impiccio. Condurre una campagna di disprezzo nei confronti delle istituzioni rappresentative e contemporaneamente dover gestire corposissime presenze parlamentari presenta una contraddizione che non si può risolvere senza una elaborazione politica raffinata, assai distante dalle corde dell'ex comico genovese. Perseguitare con epurazioni più o meno motivate i membri di quei gruppi, affermare la superiorità della «gente», rappresentata da qualche migliaio di aderenti a un blog, sui rappresentanti eletti è un rifiuto concreto della dialettica tipica di una democrazia parlamentare. D'altra parte quando si è fatto invischiare nelle logiche della trattativa o della battaglia ostruzionistica, il Movimento 5 stelle ha rischiato l'omologazione e questo ovviamente diventa rischioso per la crescita di una protesta che vuole presentarsi come espressione spontanea della rabbia popolare. Per queste ragioni perdere parlamentari non danneggia affatto Grillo, anche perché questi perfetti sconosciuti che hanno ottenuto la candidatura e il seggio grazie alle poche preferenze raccolte nel solito blog, adesso fanno ridere quando si lamentano per l'esclusione sancita da quella stessa fonte. Non è escluso, peraltro, che Grillo, al quale i recenti risultati di elezioni parziali sconsigliano di anticipare la verifica in elezioni parlamentari, consideri l'opportunità che il governo continui nel suo percorso, che dovrebbe produrre un forte dissenso nella base elettorale democratica, e per aiutarlo a superare gli scogli di una navigazione parlamentare agitata, un gruppetto di parlamentari «espulsi» dal Movimento 5 stelle potrebbe rendersi utile a Matteo Renzi per continuare a governare, a Grillo per guadagnare il tempo necessario per affrontare in condizioni più favorevoli la sfida elettorale.

© Riproduzione riservata Italia Oggi 29.11.2014

Solo gli utenti registrati possono commentare gli articoli

Per accedere all'area riservata