Renzi a Baghdad: “L’Europa deve essere in Iraq”.
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Il Parlamento decide sull’invio delle armi ai curdi
Il premier a Baghdad e poi Ebril in qualità di presidente dei turno del semestre europeo oltre che di premier italiano. Il ministro della Difesa Pinotti: «Pronti a rifornire i peshmerga»
ANSA
Il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, durante l’incontro a Baghdad con il premier incaricato di formare il nuovo governo iracheno, Haider Al Abadi
Nel giorno in cui i ministri degli Esteri e della Difesa Federica Mogherini e Roberta Pinotti chiedono alle commissioni del Parlamento il via libera per l’invio di armi ai curdi, il premier Matteo Renzi atterra a Baghdad, in Iraq, per una missione lampo ma altamente delicata a causa degli scontri del Paese e per gli occhi del mondo puntanti sull’ennesimo conflitto che, secondo il grido d’allarme del Papa, alimenta «la terza guerra mondiale».
«L’Europa deve essere in Iraq»
«L’Europa in questi giorni deve essere in Iraq altrimenti non è Europa». Così il premier Matteo Renzi, secondo fonti governative, si è rivolto al premier uscente dell’Iraq Nouri Al Maliki incontrato nel palazzo presidenziale della zona verde di Baghdad. Renzi ha espresso amicizia e vicinanza sia dell’Italia sia dell’Europa verso l’Iraq facendo presente che oggi è arrivato il sesto aereo di aiuti umanitari. L’integrità della regione e dell’Iraq, ha evidenziato il premier italiano, è fondamentale per la stabilità dell’intera area. Un concetto ribadito anche al premier incaricato di formare un nuovo governo Haidar Al Abadi. «È importante individuare una strategia chiara per far uscire l’Iraq dalla violenza», ha aggiunto il presidente del Consiglio.
Le armi ai curdi
Intanto a Roma i ministri di Esteri e Difesa Mogherini e Pinotti hanno chiesto al Parlamento il via libero per l’invio di armi ai curdi. L’Italia è pronta a fornire ai peshmerga «armi automatiche leggere e relativo munizionamento», ha detto il ministro della Difesa Roberta Pinotti. Siamo pronti, ad un «sollecito invio di materiale militare d’armamento già in uso alle Forze Armate nazionali. Tale contributo, destinato alla difesa personale e d’area». Un appello ripreso anche dalla collega Mogherini: in Iraq «è a rischio la vita di civili, cristiani, yazidi, musulmani: è un dovere politico, ma soprattutto morale, rispondere a un dramma umanitario». Il ministro degli Esteri ha così ribadito «l’urgenza della nostra azione e della nostra decisione».
20/08/2014,