Renzi incontra Merkel e Cameron al G7 e pianifica

un'intesa per le nomine Ue

"Serve un'Europa aperta, vitale e meno burocratica", ha detto il premier. E i "sette grandi" minacciano nuove sanzioni alla Russia

Il percorso che porta al rinnovo dei vertici delle istituzioni europee deve avere un approccio che parta da un programma e da una visione. Lo ha ribadito oggi Matteo Renzi ad Angela Merkel e David Cameron, nel corso dei due incontri bilaterali che hanno preceduto l'inizio della seconda sessione del G7. "Nomine sunt consequentia rerum", ha ribadito il presidente del consiglio italiano. La discussione si è concentrata sul futuro dell'Europa, "per aprire il processo delle decisioni da prendere insieme è necessario partire da un'idea di Europa, meno burocratica e più vitale, aperta al futuro, alla innovazione e alla crescita", ha sottolineato Renzi.

Circola intanto l'ipotesi di un documento condiviso da alcuni paesi dell'Unione europea per stabilire il processo decisionale che dovrebbe portare alle nomine per il rinnovo dei vertici delle istituzioni europee. Dopo i vertici bilaterali intrattenuti tra Matteo Renzi, David Cameron e Angela Merkel questa mattina, potrebbe dunque essere emersa un'intesa sui criteri e i metodi da seguire per nominare il nuovo presidente della Commissione europea. Il ballottaggio potrebbe essere ora limitato al lussemburghese Jean-Claude Juncker, candidato del Partito popolare europeo, e al direttore del Fondo monetario internazionale, Christine Lagarde.

Stamattina, dopo un lungo colloquio con Merkel nella sala della delegazione italiana al Justus Lipsius di Bruxelles, Renzi ha dichiarato di aver discusso con la cancelliera tedesca anche del ruolo delle donne che, ha sottolineato il premier italiano, "è importante che siano protagoniste nel ridisegno delle istituzioni".

Nella serata di ieri, intanto i paesi del G7 hanno diffuso un comunicato su quanto deciso dopo l'incontro di ieri. Ne è emersa una posizione comune sulla crisi ucraina, in cui le sette maggiori economie mondiali si sono dette pronte "a inasprire le sanzioni mirate e ad attuare ulteriori e significative misure restrittive'' contro la Russia se gli eventi in Ucraina dovessero richiederlo. "Confermiamo la decisione da parte dei paesi del G7 di comminare sanzioni a persone fisiche e giuridiche che hanno attivamente sostenuto e attuato la violazione della sovranità e dell'integrità territoriale dell'Ucraina e che minacciano la pace, la sicurezza e la stabilità del paese''.

I G7 hanno esortato la Federazione russa ''a riconoscere il risultato delle elezioni presidenziali in Ucraina, a completare il ritiro delle forze militari al confine con l'Ucraina, a fermare il flusso di armi e militanti attraverso il confine e a esercitare la sua influenza tra i separatisti armati perché depongano le armi e rinuncino alla violenza''. Nel comunicato del G7 è stata condannata ''l'annessione illegale da parte della Russia della Crimea e le azioni di destabilizzazione dell'Ucraina orientale'', definite ''inaccettabili e devono cessare''.

© - FOGLIO QUOTIDIANO, 5 giugno 2014 - ore 12:32

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