Renzi accelera sulle riforme, caos nei

partiti di opposizione

Matteo Renzi, dopo aver incassato il 40% alle elezioni europee, mette il piede sull'acceleratore e spinge per un rapido percorso di approvazione di tutte le riforme in cantiere. Nell'opposizione, invece, regna il caos: da un lato Forza Italia alle prese con la debacle e la messa a puntno di un progetto per il futuro, dall'altro le contestazioni sempre piu' accese tra la base del Movimento 5 Stelle e il suo leader Beppe Grillo.

  Ieri nel corso della direzione del Pd, il premier e' stato chiaro: il risultato elettorale "ci consegna una straordinaria responsabilita'", che dovra' tradurdi nella realizzazione delle riforme chieste a gran voce dagli italiani. Per questo Renzi ripete la sua road map che prevede l'approvazione della legge elettorale entro l'estate, la riforma della P.A., l'avvio della strutturale riforma del mercato del lavoro e la presentazione di quella della giustizia. Non solo, il cambio di passo e' necessario anche in Europa, dove, grazie anche al semestre a guida italiano, Renzi punta a cambiamenti significativi della stessa impostazione europea. Per far questo il presidente del Consiglio puo' contare su un Pd ricompattato dal risultato elettorale e che per il momento sembra aver messo da parte tutte le tensioni degli ultimi mesi.

 Situazione opposta invece per quanto riguarda le opposizioni. Silvio Berlusconi e' alle prese con una vera e propria fronda interna, capeggiata da Raffaele Fitto, che chiede a gran voce l'introduzione delle primarie per la scelta del leader, di fatto sconfessando. Non solo, l'ex Cavaliere deve anche fare i conti con possibili alleanze e ieri ha avviato un percorso di riavvicinamento con la Lega con la firma di due referendum proposti dal Carroccio. Un riavvicinamento, tuttavia, che rischia di trasformarsi in un boomerang, a causa dell'alleanza a livello europeo tra la Lega e Marine Le Pen.

  Caos anche nel Movimento 5 Stelle dove per la prima volta la leadership di Beppe Grillo viene seriamente messa in discussione. Ci sono state in passato critiche ma mai, come in questi giorni, il dubbio che il fondatore del Movimento potesse essere anche il suo affossatore. In particolare, i parlamentari 5 Stelle accusano Grillo e Casaleggio di essere i primi responsabili della debacle elettorale, a causa di toni troppo aggressivi, e qualcuno arriva a chiedere le dimissioni del leader. Critiche alle quali Grillo risponde dal suo blog: "c'e' chi ha chiesto le mie dimissioni (non si sa da cosa). Il tempo e' dalla nostra parte", spiega laconico. Ma certo il malcontento non sembra destinato ad arginarsi presto

Italia Oggi,  News30/05/2014 14.40

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