La Tasi è un altro guazzabuglio per il contribuente

ma i sindaci ci sguazzano

Non desta sorpresa che molti sindaci siano in ritardo con la decisione delle aliquote della Tasi, la nuova imposta per i servizi indivisibili dei comuni, che, in realtà, è una patrimoniale con la base imponibile eguale a quella dell’Imu del governo Monti. Infatti la determinazione del nuovo tributo è un rompicapo. Questo  tassa anche l’abitazione principale, così come deciso nel decreto Salva Italia per l’Imu, che Letta aveva esentato. E se non vengono stabiliti adeguati esoneri per gli imponibili di minimo valore e congrue detrazioni per carichi di famiglia, la Tasi potrebbe dare luogo a una pressione fiscale sulla prima casa addirittura maggiore di quella eliminata con il suo esonero dall’Imu (è stato calcolato che in dodici grandi città come Genova, Roma, Milano e Torino la Tasi è quasi doppia rispetto all'Imu). E poi la pressione della Tasi, sommata a quella dell’Imu, non può superare il tetto massimo dell’Imu più lo 0,8 per mille. E ciò genera un altro (doppio) paradosso. Primo: i comuni che hanno già aliquote Imu molto elevate – che sono anche quelli con bilanci più difficili da equilibrare – avranno minori margini di manovra sulla Tasi. Secondo: ci sarà più margine per applicarla agli immobili che nell’Imu avevano ricevuto un trattamento più favorevole per considerazioni di ordine economico e sociale, che così verrebbero contraddette. C'è poi il rebus della percentuale del nuovo tributo addossabile agli inquilini, senza ricevere troppe proteste. Infatti non è difficile indurli a contribuire, trattandosi, di fatto, di una imposta patrimoniale e non di una tassa per servizi a loro resi. Ma l’incertezza sul peso effettivo del tributo aggrava la sua pressione sul contribuente. Perciò i sindaci che ne dilazionano la fissazione (alcuni comuni avranno tempo fino a settembre) lo fanno per ingordigia di gettito, cercando di salvaguardare la propria popolarità, almeno durante il periodo elettorale.

© - FOGLIO QUOTIDIANO di Francesco Forte, 20 maggio 2014 - ore 19:20

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