RUTTO LIBERO E PALLA AL CENTRO - NOVANTA

MINUTI ANCORA E UN VERDETTO IN PIEDI, QUELLO

DELL’EUROPA MINORE. TUTTI GLI ALTRI IN VACANZA CON MOLTI DUBBI E NON POCHI PROBLEMI DA RISOLVERE. LA JUVENTUS AD ESEMPIO. VINCE ANCHE LA SFIDA DI ROMA. MA PERDE CONTE

Conte vuole sollevare Coppe con la c maiuscola che l’attuale competitività delle squadre italiane in Europa trasformano in chimere. Se la terza squadra italiana, il Napoli si fa eliminare dall’Europa League dalla terza del campionato portoghese qualcosa non va….

DAGOREPORT, 12.5.2014

È quasi finita. Novanta minuti, ancora un verdetto in piedi, quello dell'Europa minore e poi per chi potrà, ventidue poltrone in Business per il Brasile. Tutti gli altri in vacanza con molti dubbi e non pochi problemi da risolvere. La Juventus ad esempio. Vince anche la sfida di Roma. La vince con l'ex Osvaldo in una gara piena di gesti discutibili quando non orrendi, in campo e sugli spalti.

Raggiunge i 99 punti, ma con ogni probabilità, come da mesi annunciava questo sito, darà l'addio al tecnico che ha vinto gli ultimi tre scudetti. "Sarà difficile fare meglio" dice Antonio Conte. E poi ribadisce: "Per vincere la Champions serve di più e noi siamo lontani. Io non getto fumo negli occhi. Quello che dovevo dire, a Marotta e ad Agnelli, l'ho detto".

E ancora: "Sogno un progetto come quello di tre anni fa". Se non è uno strappo gli assomiglia molto e in ogni caso, anche se il finale regalasse un improbabile prolungamento di matrimonio, servirebbero investimenti pesanti. Si vedrà e non è detto, anzi è difficile, che le casse si dilatino.

La concorrenza più vicina è lontana di 14 punti e pur confermando Pjanic fino al 2018 e prolungando a breve l'ottimo lavoro del tecnico Garcia, a Torino potrebbero avere la tentazione di confermare l'attuale rosa nella convinzione di trionfare anche stando fermi.

Conte vuole sollevare Coppe con la c maiuscola che l'attuale competitività delle squadre italiane in Europa trasformano in chimere. Se la terza squadra italiana, il Napoli (ieri scintillante quanto balneare 5-2 a Genova, davanti a Mihailovic, possibile futuro sostituto dell'allenatore della Juve al pari di Montella) si fa eliminare dall'Europa League dalla terza del campionato portoghese qualcosa non va.

Europa

Con l'Inter tranquilla per il 4-1 alla Lazio e Mazzarri fischiato, resta un posticino in Europa da assegnare. Il Torino fallisce la qualificazione in Uefa nello scontro diretto con il Parma, ma grazie ai risultati fallimentari delle concorrenti ha ancora buone speranze di centrare un traguardo a inizio stagione francamente incredibile. Basterà vincere a Firenze all'ultima giornata.

È un epilogo pazzesco perché se solo il Milan avesse preso tre punti non impossibili a Bergamo di fronte a un'Atalanta senza obbiettivi, Seedorf avrebbe conquistato l'Europa senza alcun dubbio. Con il Sassuolo già salvo di scena per i saluti a San Siro, la qualificazione ai preliminari avrebbe avuto un comodo via libera.

Invece mentre il Toro si butta via e si fa recuperare dal Parma sull'1-1 grazie alla domenica da Dr. Jekyll di Ciro Immobile (gol ed espulsione), il Milan manca clamorosamente l'appuntamento con una gloria assai parziale rispondendo al regalo-autogol dell'atalantino Bellini con un rigore regalato a Denis poi doppiato dalla magia di Brienza.

Due a uno per l'Atalanta, applausi a Colantuono, scollamento totale tra Berlusconi e Seedorf: "Alla sacra famiglia ho incontrato molte persone che potrebbero tenere per mano lo spogliatoio e farsi amare dai giocatori" e altri titoli di coda di prossimo scorrimento con Spalletti in rampa di lancio. Clarence si becca anche un labiale di Galliani beccato in tribuna a commentare l'esclusione di Taarabt: "È matto" e in conferenza stampa mostra nervosismo.

Poi Adriano si giustifica: "Era solo un'espressione gergale" ma ormai il danno (l'ennesimo) è fatto. Ora fari su Fiorentina-Torino con i soliti appelli sulla correttezza delle altre squadre a far da coro lamentoso a un'impresa i granata inseguono da Vent'anni. L'ultimo biglietto per superare Chiasso data vent'anni. In panchina c'era Emiliano Mondonico. Se accadrà, Cairo e l'attuale tecnico, il quasi settantenne Ventura, meriteranno una statua.

Salvezza

Il Bologna retrocede e celebra come peggio non potrebbe il cinquantesimo anniversario dello scudetto del 1964. Qualcosa si era intuito a Gennaio con la partenza per la Cina del migliore del mazzo, Alessandro Diamanti. La primavera è stata crudele e Ballardini, il tecnico chiamato a sostituire Pioli, ha contribuito al disastro complessivo avallando le scelte del presidente Guaraldi e non trovando in rosa soluzioni all'anemia di un attacco imbarazzante e di una difesa ancor peggiore.

Nell'ultima partita casalinga, la squadra, anzi l'ex squadra del presidente onorario Gianni Morandi che si congeda su Facebook, sbraca indecorosamente con un'altra delusa ormai spacciata. Il Catania vince per due a uno, scatena una contestazione violenta al Dall'Ara ma non sposta niente.

Scendono infatti entrambe meritatamente, Bologna e Catania, al pari del terribile Livorno, mentre il già citato Sassuolo fa quattro gol al Genoa (gli ultimi due in una coda non proprio vibrante) e il Chievo prende tre prevedibili, ma sofferti, punti a Cagliari. Dalla B, oltre al Palermo, presto arriveranno i nomi delle neopromosse.

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