Esplode la Lega in Veneto

Gli anti-Tosi presentano un'associazione politica che in realtà

è un partito a tutti gli effetti, pensato per contrastare il sindaco. Ma ora il problema è tutto di Zaia, preso tra due fuochi e sempre più isolato

di Francesca Carrarini, l’Intraprendente, 8/8

Tosi:La Lega Nord Veneto è passata da “relazione complicata” a “divorziata”. Cambio di status che verrà ufficializzato sabato a Venezia quando sarà presentata ufficialmente la nuova associazione politica a sfondo leghista. Se si chiamerà Lega Nord 3.0, Liga Veneta o in altro modo ancora non è dato saperlo, ma quel che è certo è che il partito di Maroni oggi è ufficialmente diviso in due, con una terza parte chiamata obbligatoriamente a esprimersi, pena l’estinzione. Le fazioni principali vendono da una parte la corrente guidata dal segretario Veneto, vice segretario federale nonché sindaco di Verona e ideatore della Fondazione che propone come manifesto elettorale i “10 punti per l’Italia”, Flavio Tosi. Dall’altra una nuova creatura politica formata dai recenti “rinnovati” dal partito: Giovanni Furlanetto, Alessandro Vianello e Paolo Pizzolato congiuntamente a Corrado Callegari, ex deputato oggi ancora tesserato al partito. Nel mezzo sempre lui, il governatore del Veneto Luca Zaia.

Che in casa Padania orientale si soffrisse di mal di pancia, era chiaro già da diverso tempo. Questo nonostante gli sforzi, da parte di tutti, di negare ogni divisione di fatto. Ma questa nuova piattaforma rimette in gioco tutte le carte, con conseguenze che nell’immediato toccheranno tre fronti. Primo su tutti la posizione che il partito prenderà nei confronti di Callegari (e non solo, dato il vociferarsi di adesioni alla piattaforma anche da parte di chi attualmente possiede un incarico come assessore o consigliere in Regione). Una posizione che, per ruolo, sarà presa in modo determinate da Flavio Tosi il quale, per applicare lo statuto nei confronti degli “ammutinati” dovrà – per forza di cose – giustificare il suo piede in due scarpe (il riferimento, ovviamente, alla sua Fondazione). Poi c’è la questione Zaia-Consiglio Regionale-Pdl: una gatta da pelare per il governatore che, a causa delle epurazioni tosiane di Santino Bozza e Giovanni Furlanetto (oggi nel gruppo misto insieme al leghista storico Sandro Sandri che ha reso la tessera del carroccio non più tardi di un anno fa) si trova con una maggioranza ex aequo in consiglio: 17 i pidiellini e 17 i leghisti (18esimo il Presidente che non può permettersi nessuna ulteriore fuoriuscita del partito, pena l’evidente scacco matto). E se fino a questo momento Zaia poteva contare su una solida alleanza amministrativa, oggi il governatore si trova a dover fare i conti anche con l’appuntamento elettorale del 2015: elezioni regionali. E, a volerla dire tutta, anche con il peso irrilevante del partito di “Prima il Nord” in Parlamento, dove si consuma l’alleanza esclusiva tra le Pd e Pdl.

 Le forze politiche sembrano aver già portato sul territorio i nomi dei propri pretendenti il trono: se per il Partito Democratico si parla di Flavio Zanonato, ministro dello Sviluppo Economico, per il Pdl potrebbe tornare alla carica il senatore Giancarlo Galan. Altro ritorno da Roma per l’Udc: il già candidato 2010 Antonio De Poli. Per la Lega difficile ancora da dirsi, ma quel che è certo è che – se il partito esisterà ancora in Veneto – difficilmente sarà guidato dall’attuale governatore. Meglio Tosi, che con le sue dimostrate ampie vedute partitiche, pare aver già imparato a strizzare l’occhio ai due centro-destristi concorrenti. Una situazione che oggi è ancora appare una ipotesi a tutto tondo sul tavolo, ma che in ogni caso vede Zaia più fuori dai giochi che dentro. Quanto possa pesare il nulla di fatto nel consiglio straordinario dello scorso 30 luglio sul referendum per l’indipendenza, è un altro nodo della matassa che potrebbe essere sciolto sabato. In particolare da Furlanetto che, da consigliere leghista, aveva portato per primo le firme della petizione di Indipendenza Veneta sul tavolo della Regione. Quel tavolo che avrebbe potuto rappresentare per Zaia l’ultima chance per un progetto politico per il Veneto, magari con il tanto atteso ritorno della Liga Veneta e il sostegno politico del primo partito Indipendentista in Veneto. Una chance che oggi sembra correre sotto l’ala di questo nuovo progetto che non vede alcun Luca nelle sue file, ma che già sappiamo – di tutto – “prenderà atto”.

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