Matteo Renzi e i sindaci che lo sostengono

Da Treviso a Vicenza. Dalla roccaforte toscana al Sud.

Gli amministratori che sognano l'ex rottamatore a capo del Pd.

di Gabriella Colarusso,

Matteo Renzi prende tempo e ribadisce che scioglierà la riserva sulla sua candidatura alla segretaria del Pd solo «quando saranno chiare le regole e la data del congresso». Ma in tutta Italia il partito dell'ex rottamatore si è già messo in moto per preparare la sfida congressuale.

VERSO LA QUARTA LEOPOLDA. Sindaci, amministratori locali, semplici militanti cui lo stesso sindaco ha più volte fatto riferimento parlando del suo futuro politico - «Tanti pongono su di me questa speranza. Mi spingono a candidarmi», ha spiegato a Repubblica - che si riuniranno il 27 ottobre a Firenze per la Leopolda quater, cioè la convention in stile «americano» cui Matteo sta già lavorando.

Ma oltre alla nutrita pattuglia di parlamentari vicini al primo cittadino di Firenze - Matteo Richetti, Dario Nardella, Simona Bonafè, Maria Elena Boschi, solo per citarne alcuni - chi sono i renziani d'Italia? Da chi è composto quel «partito dei sindaci» che sarà la sua vera forza qualora decidesse davvero di scendere in campo per la leadership del Pd?

AMMINISTRATORI IN PRIMA LINEA. Nell'ultimo anno, intorno alla figura di Renzi si è andato aggregando un ampio consenso in diverse regioni d'Italia, e ai renziani della prima ora si sono uniti, più o meno disinteressatamente, per risposizionamento strategico o per sentita appartenenza, decine di amministratori, sindaci, consiglieri comunali e regionali.

Alle ultime Amministrative i candidati sostenuti da Renzi hanno fatto incetta di comuni in tutto il Nord Italia, e anche al Sud, dove il renzismo non ha mai goduto di ampio consenso, qualcosa comincia a muoversi.

Le roccaforti renziane e la sfida siciliana

Il colpo grosso nell'ultima tornata elettorale l'ex rottamatore l'ha sferrato conquistando con i suoi candidati alcune roccaforti storiche della destra leghista come Treviso dove l'ex sindaco Giancarlo Gentilini è stato battuto da Giovanni Manildo. A Vicenza il renziano Achille Variati ha ottenuto il bis al primo turno, e anche a Imola - nel Bolognese - il sostegno di Renzi ha dato una spinta decisiva alla corsa di Daniele Manca, che si è conquistato la riconferma come primo cittadino.

Anche il sindaco di Lodi, Simone Uggetti, è di fede renziana così come il primo cittadino di Novara, Andrea Ballarè, eletto nel 2011. Altri sindaci renziani sono Federico Berruti, primo cittadino di Savona, Roberto Balzani, che guida il comune di Forlì, Eugenio Comencini, sindaco di Cernusco sul Naviglio, Francesco Fiordomo, primo cittadino di Recanati, Alessio Cavarra sindaco di Sarzana.

LA ROCCAFORTE TOSCANA. Ma è in Toscana che Renzi ha la sua roccaforte. Da lì provengono molti dei fedelissimi eletti alla Camera e lì Renzi ha ottenuto le sue vittorie più forti contro la nomenklatura democratica.

È il caso per esempio di Siena, dove alle ultime elezioni, Bruno Valentini è riuscito a mantenere la città nonostante gli scandali del Montepaschi. Poi ci sono Leonardo Betti a Viareggio, Alessio Calamandrei a Impruneta, Emiliano Fossi a Campi Bisenzio, Elisabetta Iacomelli a Gavorrano.

LA RIVINCITA DEL MEZZOGIORNO. E al Sud? Nel Mezzogiorno Renzi non ha mai goduto di grande consenso. Ed è per questo che in vista del prossimo congresso, gli uomini del sindaco fiorentino hanno cominciato a scaldare i motori per provare a recuperare terreno.

La scalata parte dalla Sicilia, dove la sfida dei renziani alla nomenklatura che ha governato il Pd a livello regionale negli ultimi 10 anni è cominciata con la conquista del Comune di Siracusa, con Giancarlo Garozzo e di quello di Comiso, con Filippo Spataro.

GLI «STATI GENERALI» A PALERMO. Non solo. Il 6 luglio al teatro Crystal di Palermo si sono dati appuntamento circa 300 tra amministratori locali e militanti renziani, sotto la guida di Davide Faraone, deputato democratico, ex candidato al Comune di Palermo e da sempre vicino a Matteo, e Fabrizio Ferrandelli deputato regionale del Pd ed ex indipendente dato in procinto di passare tra le fila dei rottamatori, per discutere del futuro del partito e della sfida congressuale.

Nella politica isolana poi sono in corso molti riposizionamenti, e il consenso di cui gode Renzi, almeno stando ai sondaggi, fa gola a molti. E così così capita che anche un ex Udc di ferro come Marco Zambuto, attuale sindaco di Agrigento, abdichi alla sua fede casiniana per sposare la causa del renzismo.

Calabria e Puglia: il Big bang si sposta a Sud

Anche in Calabria, dove il Pd è commissariato da due anni, Renzi comincia ad aver un buon seguito. Suoi fedelissimi sono per esempio Roberto Rizzuto, sindaco di Villapiana e coordinatore regionale dei Comitati Renzi e il deputato e sindaco di Diamante, Ernesto Magorno, che il 22 giugno scorso è stato tra gli animatori, insieme con Fausto De Maria, sindaco di Latronico, e altri due renziani, il deputato toscano Dario Nardella e l'irpino Luigi Famiglietti, della manifestazione Big Bang Sud, organizzata a Maratea dall'associazione Maratea Adesso.

LA CONVENTION MERIDIONALE. Una sorta di prima convention del renzismo in salsa meridionale. Preludio ad altri «incontri che organizzeremo per riunire i vari comitati per Renzi nati in tutto il Sud», ha spiegato Famiglietti al termine della kermesse, «ed elaborare una piattaforma programmatica per il rilancio del Mezzogiorno e come proposta dei renziani al prossimo congresso».

Oltre a essere deputato, Famiglietti è anche sindaco di Frigento, comune di 4 mila abitanti in provincia di Avellino ed è stato tra i più votati alle parlamentarie del Pd in Irpinia.

L'ENDORSEMENT DI EMILIANO. Truppe renziane sono in corso di formazione anche in Puglia, dove a dare il suo sostegno a Matteo per la corsa alla leadership del Pd è stato anche un non-renziano come Michele Emiliano: «Io sostengo Renzi alla segreteria, non sono un renziano», ha fatto sapere il primo cittadino di Bari.

Renziani pugliesi della prima ora sono poi l'ex deputata Giusy Servodio e il consigliere regionale Fabiano Amati. E in avvicinamento al sindaco fiorentino sarebbe anche l’assessore regionale Guglielmo Minervini.

Un piccolo esercito cui, c'è da giurarci, con l'avvicinarsi del congresso, si aggiungeranno altri transfughi dalle diverse correnti del Pd.

Mercoledì, 10 Luglio 2013, Lettera 43

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