Donna in politica si, ma su misura per..
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L’ARTIGLIO DELLA PALOMBA - ECCO LA LETTERA DI NATALE DEI SEGRETARI DI PARTITO
(TUTTI UOMINI): PER LE LISTE, CERCANO DISPERATAMENTE UNA DONNA DELLA SOCIETÀ CIVILE, MASSIMO 40ENNE - BELL’ASPETTO MA NON TROPPO FIGA, PRONTA PER LA TV, CAPACE SUI SOCIAL NETWORK, MA ANCHE DI FARE LE FETTUCCINE IN CASA - NON DEVE MAI AVER FATTO POLITICA, NEPPURE PER SCHERZO - IL CATTOMONTISMO LA VORREBBE CASTA, SENZA VECCHI SPINELLI O AMANTI POLITICAMENTE SCORRETTI - E DISPOSTA A FARSI LINCIARE COME È TOCCATO ALLA FORNERO…
Barbara Palombelli per "Il Foglio" 28/12
Laureata, professionista in un campo della società civile non contiguo alla politica, massimo 40enne. Bell'aspetto ma non troppo figa, pronta per tv e talk-show, capace di intervenire su tutti i social network, ma anche di cucinare un buon piatto di fettuccine fatte in casa. Ovviamente la candidata deve apparire o essere senza famiglie, mariti o figli ingombranti al seguito.
Indispensabile: mai avere fatto politica, neppure per scherzo, nemmeno da giovane, neppure in un remoto municipio a zero euro. Disposta a rinunciare a ogni e qualsivoglia privilegio, dall'autoblu al rimborso del cappuccino, pronta a disfarsi di azioni, titoli e ogni bene ereditato e/o eventualmente guadagnato con la fatica dell'impegno, prima che diventi preda dei famosi detective anticasta (mai che cercassero nelle loro case editrici o nelle banche azioniste, si accaniscono sempre sui leccalecca...).
E' questa la primula rossa, la milady, la regina che tutti i partiti e tutti movimenti che stanno preparandosi al voto stanno cercando. Un identikit da superwoman irraggiungibile, se si tiene conto che il cattomontismo imperante la vorrebbe anche piuttosto casta, senza vecchi spinelli o vecchi amanti politicamente scorretti da scovare alla prima intervista show di quel diavolo di Alfonso Signorini.
Una signora che sappia parlare bene anche al paese, alla sua pancia ma anche alla sua Confindustria locale. Una tipa che regga la sfida con i misteri dello spread, del libor truccato, dell'oro che sale, dell'aggravarsi degli scontri in Egitto, delle future diplomazie fra Washington e Tel Aviv. A occhio, ce ne saranno una decina in tutta Italia, di donne così perfette. Pronte a buttarsi nelle braccia di Bersani, di Casini, di tutti i maschi capilista che in queste ore stanno dando loro la caccia.
Tutte, nessuna esclusa, devono essere disposte a farsi linciare o sbeffeggiare e minacciare quotidianamente come è toccato alla povera Elsa Fornero (trovo caotica e non utile la sua riforma ma mi inchino alla sua signorilità e ho trovato veramente spregevole il trattamento che i media le hanno riservato). Ecco la letterina di Natale che i babbi- segretari di partito stanno mandando in giro nelle regioni e nelle province italiane. Agende, rubriche, indirizzari, pagine gialle: la ricerca deve essere rapida e diventa dunque affannosa.
La donna perfetta, futura eletta o nominata, sta per essere premiata come la Cenerentola delle fiabe, mentre le matrigne più furbe sono già dentro il Palazzo dei desideri. Si tratta di calzare una scarpetta molto stretta e di iniziare a strillare non appena il principe la/le trovasse un po' troppo in carne, un po' inadeguate alla bisogna. Che si farà con le scartate, avanzi di favole mal raccontate? Lo scenario sopra descritto, lo giuro e lo potrei testimoniare in tribunale, è assolutamente corrispondente alla realtà.
Forse, questa volta le donne per farsi davvero rispettare dovrebbero respingere le lusinghe dei babbi- segretari (tutti maschi, sempre) e farsi una bella lista da sole. Una lista di libertà, dai Grillo e dai moralisti, una lista in cui potrebbero essere ganze come Emma Bonino, esperte come Livia Turco, dolci e impegnate come Rita Bernardini, toste come Paoletta Concia (se la snobbano mi incateno a Montecitorio), eleganti come Melania Rizzoli o panterate come Daniela Santanchè, sveglie come la Salsigrillina cacciata, pensionate felici e in gamba come Annamaria Cancellieri, avvocati sprint come Paola Severino, intelligenti e pronte come le extraparlamentari di una volta. Giovani e vecchie, belle e brutte.
Chi lo decide? Un giudizio scellerato sta per essere pronunciato su carriere, esperienze, vite onorate. Avevamo fatto una rivoluzione, per essere accettate come eravamo e senza aggettivi. Ora una giuria insensata, anziana e affamata di rinnovamenti di facciata sta dando pagelle feroci qua e là, inseguendo le wonder woman per poi massacrarle in pubblico, metterle alla gogna senza un briciolo di pietà. Aiuto!!! Fermiamoli!