Ma la Merkel ha avvisato la Mogherini che accoglieva i siriani? Mogherini chi?

Alto commissario per la sicurezza europea, sta facendo la stessa, deprimente figura, svolta nella capitale dal sindaco di Roma, Ignazio Marino

 di Pierluigi Magnaschi  Italia Oggi 9.9.2015

Nella vicenda degli immigrati, Federica Mogherini, Alto commissario per la sicurezza europea, sta facendo la stessa, deprimente figura, svolta nella capitale dal sindaco di Roma, Ignazio Marino. Con questa differenza, però. Il primo cittadino di Roma, infatti, presiede un ente che esiste e che ha un ruolo molto importante ma, tutto preso dalla necessità di farsi vedere in giro in bicicletta, non è in grado di svolgere i compiti che gli sarebbero attribuiti. La Mogherini, invece, sarebbe forse in grado di svolgere il ruolo al quale è stata formalmente chiamata, ma è a capo di una struttura che è priva di funzioni come una gomma sgonfia.

La Mogherini infatti è formalmente a capo di ciò che si potrebbe definire il ministero degli esteri della Ue. Però nessun paese ha mai attribuito alle Ue il compito di svolgere questo ruolo. Quindi, il ministero degli esteri della Ue è un auspicio, un puro luogo di gesticolazione, prudente e defilato. Deve stare coperto in attesa di vedersi assegnare delle funzioni e quindi anche dei poteri. Tuttavia, non esistendo una politica estera europea, quest'ultima viene svolta, in prima persona, dai premier dei paesi più grandi. E, in particolare, solo dalla Germania e dalla Francia (quest'ultima, ovviamente, in posizione defilata). Non partecipa infatti alla definizione di una politica estera europea la Gran Bretagna perché non è intenzionata a delegare, a nessuno altro paese o livello di governo, questa attività che considera sua propria perché inalienabile. D'altra parte vorrebbero dire la loro dei paesi demograficamente importanti come l'Italia e la Spagna ma a essi non viene, in concreto, lasciato alcun spazio.

In conclusione, quindi, Federica Mogherini è una cassintegrata politica a tempo indeterminato. E questo si è verificato fin dal primo giorno in cui ha assunto l'incarico. Era stata assunta per produrre certe cose, ma si è venuta a trovare in uno stabilimento in fallimento. Purtroppo, per lei, c'è un grande giornale italiano che, incurante dell'evidenza, e sperando di farle un favore, mentre la danneggia, continua a descrivere la Mogherini come una commissaria europea con le mani in pasta anche sui dossier più spinosi. A proposito dell'ondata degli immigrati questo giornale arrivò a scrivere in prima pagina: «Adesso il dossier passa alla Mogherini». L'informazione, palesemente insufflata dagli uffici della Mogherini stessa ma ingigantita senza alcun senso critico, era completamente destituita di fondamento, come si è poi visto anche a occhio nudo.

Infatti a questo dossier dei migranti si sono dedicati Merkel e Hollande. E questo è avvenuto, tra l'altro, fino a che Merkel, in uno scatto imprevedibile, ha mandato all'aria il banco, annunciando, senza averlo concordato con nessuno (nemmeno con Hollande, immaginiamoci con la Mogherini), che il suo paese, la Germania e non la Ue, e quindi com'era nelle sue piene possibilità decisionali, avrebbe accolto tutti i migranti siriani in fuga da un terribile teatro di guerra che dura da quattro anni e che ha provocato sinora centinaia di migliaia di morti.

Da questa decisione in poi, la Mogherini, che già era assente, è scomparsa del tutto. Se fosse una politica coraggiosa dovrebbe protestare e rendere così evidente che l'Unione europea, oltre a non avere una politica militare comune (e questo è chiaro a tutti), non ha nemmeno una politica estera (che si potrebbe supporre esista). E se questo è lo stato delle cose è inutile procedere per finzioni. Mogherini è una controfigura che scalda un posto che non ha credibili pretendenti perché è una sala dei bottoni che non comunica con niente. Ma le dimissioni della Mogherini farebbero chiarezza e renderebbero evidente un fatto. E cioè che oggi la politica estera comunitaria (oltre la politica economica, per quel poco che c'è) è in mano a un paese (la Germania) e a una donna (Angela Merkel). Gli altri sono delle controfigure. E la più controfigura di tutti è la Mogherini. Un posto strappato da Renzi perché si trattava di un «Alto» commissario e non di un commissario comune. Non sapeva, Renzi, che quella superfetazione era stata aggiunta per risarcire il fatto che dentro quella scatola non c'era niente. A Firenze nessuno gli aveva detto nulla.

Categoria Estero

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