L’ULTIMO RICATTO ALLA FAMIGLIA DI SCHUMI – UN EX BODYGUARD DI MICHAEL SCHUMACHER
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HA CHIESTO 15 MILIONI DI EURO ALLA MOGLIE DELL’EX PILOTA DI FORMULA 1: ERA RIUSCITO A RACCOGLIERE E CATALOGARE 1500 IMMAGINI
1.12.2024 dagospia.com lettura3’
200 VIDEO E RAPPORTI DIAGNOSTICI MOLTO DETTAGLIATI SULLO STATO DI SALUTE DEL CAMPIONE – HA MINACCIATO DI PUBBLICARLI ONLINE SE LA MOGLIE CORINNA, CHE HA SEMPRE TENUTO SEGRETE LE REALI CONDIZIONI DEL MARITO, NON AVESSE PAGATO. MA È STATO ARRESTATO CON IL FIGLIO E UN COMPLICE
Estratto dell'articolo di Maurizio De Santis per www.fanpage.it
La famiglia di Michael Schumacher ha sempre fatto il possibile per mantenere stretto riserbo intorno all'ex campione del mondo di Formula 1 e proteggerlo dal tentativo da parte di sciacalli di pubblicare foto e video, fornire informazioni sulle sue condizioni di salute.
Le conseguenze dell'incidente avvenuto il 29 dicembre 2013 sulle nevi di Meribel sono state devastanti e drammatiche: da allora la moglie dell'ex pilota, Corinna, ha stretto le maglie del cordone di sicurezza e scremato ulteriormente la cerchia di persone che possono (ancora) avvicinarsi al marito […].
Ma queste precauzioni serrate non hanno scoraggiato persone che, nel corso degli anni, hanno provato a più riprese e sotto mentite spoglie a trafugare referti medici, reperire cartelle cliniche o addirittura a scattare immagini del tedesco per divulgarle in cambio di cospicue somme di denaro.
[…] L'ultima persona ad aver ordito un piano del genere, chiedendo a mo' di ricatto estorsivo la cifra di circa 15 milioni di euro, è stato proprio un ex guardia del corpo che era stata assoldata dai congiunti di Schumi per sorvegliare gli ambienti domestici dov'è ricoverato da tempo.
Nessuno sa veramente come sta ma la minaccia di pubblicare foto sul dark web ha rischiato di aprire una breccia nel muro di privacy: Markus Fritsche, che era stato assunto un anno e mezzo prima che si verificasse la disgrazia in montagna, è la cosiddetta talpa. La persona che non t'aspetti, l'uomo che dopo 8 anni di ‘fedele' servizio s'era guadagnato stima e lealtà tali da avere un accesso privilegiato agli ambienti più intimi dell'ex ferrarista.
Il suo rapporto s'è interrotto quando la famiglia di Schumacher ha optato per una stretta ulteriore al regime di assistenza e alcuni tagli al budget. Una volta licenziato, Fritsche avrebbe agito per una sorta di vendetta escogitando un piano per chiedere soldi in cambio del suo silenzio.
Non sarebbe stato solo nel congegnare la minaccia informatica ma si sarebbe servito delle conoscenze del figlio (Daniel Lins) di un amico di vecchia data, Yilmaz Tozturkan, per raccogliere e catalogare circa 1500 immagini, 200 video e una serie di rapporti diagnostici molto dettagliati su Schumacher. In quei file c'era (e c'è) tutto quanto Corinna ha scongiurato finora, metterli in Rete avrebbe significato spalancare la porta della stanza svelando al mondo intero cosa è diventato oggi il sette volte campione iridato.
[…] La maggior parte di questo materiale contenente dati sensibili è contenuto in quattro chiavette usb e un paio di hard disk che la ex guardia del corpo avrebbe sottratto dalla villa del tedesco quando gli è stato comunicato che sarebbe stato sollevato dall'incarico. Poco tempo dopo, attraverso un numero sconosciuto, sarebbero arrivati messaggi minatori alla famiglia per indurla a pagare. Ma i loro propositi sono finiti nelle maglie della giustizia (sono stati arrestati in seguito a un'operazione condotta dalla polizia tedesca e svizzera) e aspetti ulteriori del complotto messo in atto saranno svelati a partire dal mese prossimo quando inizierà il processo a loro carico a Wuppertal, in Germania.
[…] Tozturkan e suo figlio vennero arrestati con le accuse di estorsione (il padre) e favoreggiamento (il figlio). Tozturkan si trova attualmente in custodia cautelare, mentre suo figlio e Fritsche sono liberi su cauzione. Nell'udienza che si svolgerà il prossimo mese il giudice dovrà pronunciarsi sulla possibilità o meno di avviare il procedimento nei confronti delle persone coinvolte. La richiesta dei pubblici ministeri è di almeno 4 anni di carcere ma, alla luce dell'importo oggetto di estorsione, la pena potrebbe essere anche superiore e più severa