1-L'Onu accusa Hamas e Israele di crimini di guerra. Chiuso il valico di Rafah

2-Ieri 50mila palestinesi hanno lasciato Gaza. L'esercito israeliano ha detto di aver scalzato il gruppo terroristico dal nord della Striscia, 3-Come agire dopo

REDAZIONE 09 NOV 2023 ilfoglio.it lettura2’

A Gaza è il momento di accerchiare Hamas e di aiutare i civili

Il rullo del Foglio: tutto quello che è utile sapere – e niente di più – per capire cosa succede dopo l'attacco di Hamas a Israele.

Chiuso il valico di Rafah questa mattina

Il valico di Rafah, che permette l'evacuazione dei civili da Gaza andando verso sud, risulta chiuso questa mattina. Lo dicono ufficiali dell'Onu in visita presso il valico. Non è dato sapere quando sarà ripristinata la piena operatività

Onu: "Hamas e Israele autori di crimini di guerra"

Sia Hamas che Israele sono responsabili per aver commesso crimini di guerra. Lo ha detto Volker Türk, alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani. Parlando in visita vicino al valico di Rafah, Türk ha detto: "Le atrocità perpetrate dai gruppi armati palestinesi il 7 ottobre sono state terribili, brutali e scioccanti: sono stati crimini di guerra, così come lo è la continua detenzione di ostaggi". Ma "anche la punizione collettiva da parte di Israele dei civili palestinesi costituisce un crimine di guerra, così come l'evacuazione forzata illegale dei civili", ha specificato il commissario Onu. La visita di Türk è servita alle Nazioni Unite per chiedere un nuovo cessate il fuoco.

50 mila palestinesi hanno lasciato Gaza nelle ultime 24 ore

Secondo una stima dell'esercito israeliano, sarebbero circa 50 mila i civili palestinesi che hanno lasciato Gaza nella giornata di mercoledì percorrendo il valico di Rafah. L'evacuazione proseguirà anche nella giornata di oggi. L'esercito israeliano ha reso noto che Hamas avrebbe perso il controllo del nord della Striscia.

Intanto stanno per arrivare le prime missioni internazionali. Ieri è salpata per le acque di Gaza la nave-ospedale Vulcano della Marina militare italiana. "Il primo passo di un’iniziativa in cui vogliamo essere i primi”, ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto.

- COME AGIRE DOPO Tra i paesi arabi, un fronte del silenzio sostiene l'estirpazione di Hamas

ANDREA GRAZIOSI 09 NOV 2023 ilfoglio.it

    

Il gruppo terroristico ha fatto male i suoi calcoli. Le nuove alleanze liberali che servono per evitare altre guerre

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La guerra scatenata dall’invasione russa dell’Ucraina, il conflitto in Nagorno-Karabakh e ora quello di Gaza sono i casi più evidenti dell’aumento dei conflitti tra stati o internazionalizzati a seguito dell’intervento di uno stato estero verificatosi grosso modo a partire dal 2008. È difficile individuare con certezza le cause di questo aumento, ma colpisce la coincidenza con lo scoppio della crisi finanziaria che confermò la debolezza relativa dell’occidente nato nel 1945, dopo il fallimento della sua ultima “vera” presidenza, quella di Bush junior. Il nuovo presidente, Barack Obama, fece presto capire che il suo obiettivo era riformare gli Stati Uniti e lasciò trasparire persino fastidio per la politica estera. Seguirono errori come quello di non punire Bashar el Assad nel 2013 per l’uso di gas sarin, come pure Obama si era impegnato a fare, e soprattutto la decisione – probabilmente la più gravida di conseguenze – di guardare alla Cina come a un avversario piuttosto che come a un partner, magari ancora minore e al quale chiedere dei cambiamenti (che la Cina avesse profittato dell’ingenuità statunitense ed europea nei decenni precedenti è fuor di dubbio).

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