“PER SMANTELLARE HAMAS BISOGNA MIRARE AL SUO SISTEMA FINANZIARIO” – L’EX AGENTE SEGRETO ISRAELIANO,

UBI SHAYA, RIVELA I RAPPORTI ECONOMICI DEL GRUPPO TERRORISTICO: “A GAZA IN UN ANNO ARRIVANO CIRCA 2,6 MILIARDI.

9.11.2023 dagospia.com lettura2’

L’EX AGENTE SEGRETO ISRAELIANO, UBI SHAYA, RIVELA I RAPPORTI ECONOMICI DEL GRUPPO TERRORISTICO: “A GAZA IN UN ANNO ARRIVANO CIRCA 2,6 MILIARDI.

MOLTI SOLDI ARRIVANO DAL LIBANO E IL DENARO PASSA ANCHE PER LA MALESIA. MA IL VERO CENTRO FINANZIARIO DEI TERRORISTI È ISTANBUL, GRAZIE AI BUONI RAPPORTI CON IL GOVERNO E CON LE AZIENDE TURCHE - ANCHE L’ITALIA ERA COINVOLTA: NEL 2021, SIAMO RIUSCITI A FAR CHIUDERE UN CONTO IN UNICREDIT CHE SERVIVA PER RICICLARE DENARO…”

Estratto dell’articolo di Mo. Ri. Sar. per il “Corriere della Sera”

Per cancellare Hamas non basta l’uso della forza militare. I vertici israeliani ne sono consapevoli e chiedono ai Paesi alleati di aiutarli. Come? «Bisogna mirare al suo apparato finanziario». Tira fuori i numeri Ubi Shaya, ex uomo dello Shin Bet e del Mossad, che oggi collabora con il governo israeliano per smantellare l’impero finanziario di Hamas e degli Hezbollah.

«Quando dico qual è il loro budget annuale […] tutti sgranano gli occhi. Si parla solo dei 360 milioni di dollari che […] sono arrivati ai terroristi dal Qatar ma, in tutto, a Gaza in un anno arrivano circa 2,6 miliardi, eppure alla popolazione non arriva quasi nulla. C’è grande disoccupazione, il salario medio di un palestinese nella Striscia è di 300 dollari al mese».

Ma come possono girare tutti questi soldi? […] «Molti arrivano dal Libano e il denaro passa anche per la Malesia. Ma il vero centro finanziario dei terroristi è Istanbul, è da lì che vengono gestiti gli affari con grande scioltezza grazie ai buoni rapporti con il governo e con le aziende turche. […] È questo sistema che va colpito».

Anche l’Italia è stata coinvolta, spiega l’esperto: «Nel 2021, dopo tantissime richieste, siamo riusciti a far chiudere un conto in Unicredit che serviva per riciclare denaro». Oggi l’obiettivo del governo israeliano è porre fine a questi meccanismi di finanziamento. Per farlo chiede a tutti i governi democratici di monitorare dove finisce il denaro, anche quello delle ong. […]

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