Espongono striscione a favore del calcio femminile: multate tutte le calciatrici di Brescia e Verona
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Prima della supercoppa italiana tra Brescia e Verona le due squadre espongono uno striscione per denunciare la scarsa attenzione delle istituzioni. Ammonite e sanzionate
Lo striscione esposto dalle ragazze (Foto Brescia Femminile) shadow
di Redazione Online Corriere Sport 1.102015
Chiedevano dignità e rispetto: le hanno punite per aver denunciato la scarsa visibilità del calcio femminile con uno striscione. Tutte le giocatrici ammonite e ammenda di 50 euro ciascuno per Brescia e AGSM Verona, le due squadre finaliste della Supercoppa di calcio femminile (Vinta dalle Leonesse lombarde ai rigori). Motivo della decisione del giudice sportivo? Sanzionare così le calciatrici che, lo scorso sabato, hanno portato sul campo dello stadio «Lusetti» di Castiglione delle Stiviere, la loro protesta contro la Figc, esponendo lo striscione «ci sono punti da conquistare, che valgono più di quelli in classifica». Secondo quanto emerso dal supplemento dell’arbitro e poi riportato dal giudice sportivo, l’iniziativa delle giocatrici è andata in scena dopo l’esecuzione dell’inno, ma «senza che ne fosse stata chiesta la preventiva autorizzazione né che la stessa fosse stata concessa dagli organi di competenza».
La battaglia per la dignità
Nonostante a settembre sia nato un Comitato calcio donne, all’interno della Federazione italiana gioco calcio, la battaglia per dare la giusta dignità e il dovuto riconoscimento alle calciatrici è appena agli inizi. Ne sanno qualcosa le ragazze dell’Acf Brescia femminile che a maggio hanno appunto vinto la Coppa Italia battendo in finale il Tavagnacco ad Abano Terme giocando su un campo in condizioni precarie con erba alta e linee perimetrali tracciate all’ultimo momento, mentre veniva disputato l’incontro. In quell’occasione non era stato neanche eseguito l’inno nazionale, e le atlete alla fine della gara avevano deciso di non farsi premiare dai rappresentanti della Lega nazionale dilettanti, che aveva organizzato l’evento
Tommasi difende le calciatrici
A loro difesa si schiera però Damiano Tommasi, presidente di quell’Aic che qualche giorno prima aveva minacciato lo sciopero della Serie A femminile, richiedendo alla federazione di risolvere alcuni «problemi» del movimento come «vincolo sportivo, accordi economici pluriennali, fondo di garanzia». «È disarmante - il commento del n.1 del sindacato dei calciatori -, questo è il modo in cui viene trattato il calcio femminile in Italia». Non è una polemica nuova: la scorsa primavera era esploso lo scandalo delle dichiarazioni dei vertici del calcio - con Felice Belloli, presidente della Lnd che aveva dichiarato «Basta dare soldi a quelle quattro lesbiche” e il presidente della Figc Carlo Tavecchio che aveva ammesso che “nel calcio pensavamo che le donne fossero handicappate».
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