MESSAGGIO TRASVERSALE. La Juve non va
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Juventus, la riunione tra Gigi Buffon, i senatori e la dirigenza: assente Massimiliano Allegri
Libero, 25.9.2015
La Juve non va. La vittoria in Champions League contro il Manchester City non basta, non può bastare. I dieci punti di distacco dalla vetta dopo cinque giornate sono troppi, sono inaccettabili. E, va da sé, sul banco degli imputati ci finisce il mister, Massimiliano Allegri: il fatto che la squadra sia stata profondamente rinnovata non può giustificare il pessimo inizio di stagione, almeno in Serie A. Nelle ultime settimane, più volte, si è fatto sentire l'ad Beppe Marotta, che ha pizzicato l'allenatore con chiarissimi messaggi. E ora, ad Allegri, arriva un altro messaggio, trasversale, e ancora più significativo: intorno alle 15 di giovedì 24 settembre, in corso Galielo Ferrari, sede della Juve, si sono presentati Buffon, Barzagli, Bonucci e Chiellini. I senatori sono rimasti in sede fino alle 16.30 per analizzare, insieme alla dirigenza, il momento di crisi, cercando di individuarne le cause e possibili rimedi. Piccolo particolare: alla riunione non c'era proprio lui, Massimiliano Allegri.
Super-summit - Secondo indiscrezioni di stampa, nella sede bianconera i senatori, guidati da Gigi Buffon hanno stretto un "patto" con la dirigenza: si fanno loro carico della squadra, trascinando i nuovi arrivi e le vecchie pedine, nel tentativo di raddrizzare una stagione iniziata male. Si pensi che era dal 1970 che i bianconeri non partivano così male in campionato, e domani, sabato sera, ci sarà il big match col Napoli, che sa già di ultima spiaggia, almeno per le ambizioni tricolore di entrambe le squadre. Altra curiosità: in campionato, su oltre 100 occasioni da gol create, la Juve ne ha trasformate in rete soltanto cinque. Manca cinismo, precisione e attenzione. Dunque, Buffon e i suoi, ora, si fanno carico della situazione e cercano di raddrizzare la barra. Significativo, però, che al super-summit fosse assente Allegri, uomo nel mirino: un segnale importante, a un allenatore che, oggi, è sì protetto dalla sua squadra, ma domani chissà.
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