Lettere al Direttore Il Foglio 11.8.2015
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La sindrome “che faccio, non mi caccio?” della minoranza pd. Che significa, ad esempio, la tanto evocata connessione tra consigliere regionale e senatore nel nuovo ordinamento costituzionale
1-Al direttore - Renzismi e antirenzismi monopolizzano la stagione del disegno di legge Boschi: non senza opportunismi e talora estremismi francamente incomprensibili. Che significa, ad esempio, la tanto evocata connessione tra consigliere regionale e senatore nel nuovo ordinamento costituzionale? Tanto più che al nuovo Senato rimarrebbe il potere di approvazione del bilancio, ivi compresi i trasferimenti alle Regioni: insomma, continuerebbe a far capo allo Stato nazionale il compito di soddisfare a piè di lista ogni pretesa autonomista di spesa pubblica allargata. Si tratta proprio di ciò di cui ebbero orrore alla Costituente gli esponenti liberali (da Croce a Einaudi, da Orlando a Nitti, e non si dimentichi la grande figura di Arangio Ruiz) e contro cui lo scorso anno in Senato ebbero a pronunciarsi colleghi di qualche prestigio (da Monti a Tremonti, da Azzollini al sottoscritto). Tanta attenzione alle modalità di composizione del Senato e tanta disattenzione alle sue prerogative ed al loro esercizio è davvero insopportabile.
Luigi Compagna
La battaglia sul Senato è una battaglia che con il Senato c’entra poco. C’entra di più, a mio avviso, l’identità e il destino stessi degli oppositori. Perdere anche questa battaglia, per come è stata strutturata, equivarrebbe a perdere del tutto la propria identità. Ed è anche per questo che alla fine del percorso la minoranza del Pd potrebbe essere costretta a chiedere a se stessa: che faccio ora, non mi caccio?
2-Al direttore - Andrea Riccardi, sul Corriere, riferendosi al recente rapimento in Siria di 60 cristiani, scrive “La solidarietà ai rifugiati cristiani è il minimo che si possa fare”. Ma di cosa parla? Solidarietà con coloro che stanno per essere massacrati dall’isis così mentre li stanno decapitando potranno consolarsi sapendo che i governi solidali li pensano? Non è il caso di parlare di boots on the ground? O forse qualcuno pensa che sia possibile dialogare coi seguaci del califfo Al Baghdadi?
Roberto Bellia
3-Al direttore - “I cittadini sono tutti uguali ma qualcuno è meno uguale degli altri”: così Jena (sulla Stampa di domenica) interpreta il Grillo-pensiero in tema di immigrazione. E dire che basterebbe sfogliare un manualetto di Diritto pubblico per apprendere che “cittadino” è uno status giuridico e non un sinonimo di “essere umano” e che gli immigrati non godono di tale status se non a determinate condizioni. La confusione lessicale (come ad esempio l’ossimorico “matrimonio omosessuale”) è sintomo di una civiltà vittima di un disorientamento inquietante.
Daniele Montani
4-Al direttore - E così Calderoli smanetta sul computer e prepara sei milioni di emendamenti per intralciare la riforma del Senato. Il caldo comincia a fare effetto.
Gino Roca
Aridatece Boato!
5-Al direttore - Ma col proliferare incontrollato di cinghiali nelle campagne siamo al liberismo selvatico?
Giuseppe De Filippi
Laura Boldrini le risponderebbe dicendo che è a causa del consumo del suolo causato dal liberismo selvaggio che i cinghiali hanno ricominciato a trottare in giro per il mondo, asfissiati e disorientati naturalmente dal riscaldamento climatico anche esso, come si sa, causato dagli eccessi del liberismo selvatico.
6-Al direttore - Il Cocoricò, il Guendalina in Puglia, la sedicenne trovata morta sul lungomare messinese. E’ come se, improvvisamente, ci fossimo accorti che esistono i giovani ed esistono le discoteche, esistono luoghi per ballare e per sballarsi, dove ragazzini anche minorenni vanno con il precipuo intento di accelerare il proprio battito cardiaco, fino a farsi scoppiare il cuore nel petto. Ma non è che succedeva anche prima, solo che noi guardavamo da un’altra parte?
Daniele Riccamonti
La seconda che ha detto.
7-Al direttore - Il dirigente della Cisl che ha fatto scoppiare il caso dei mega stipendi del sindacato è stato espulso. Annamaria Furlan ha annunciato una “svolta verso la trasparenza”, ma non prima del 30 settembre. Non so bene perché, ma a me ‘sta Cisl ricorda tanto i Cinque stelle. E non vedo l’ora di vedere una trazzera costruita coi soldi degli iscritti.
Riccardo Fori