Cardinali ghibellini. Così la Chiesa diventa un Parlamento

I porporati giurano di essere fedeli al Papa e alla Chiesa fino al martirio, poi fanno la corsa a smarcarsi. 

MATTEO MATZUZZI 03 DIC 2022 ilfoglio.it lettura1’

I porporati giurano di essere fedeli al Papa e alla Chiesa fino al martirio, poi fanno la corsa a smarcarsi. La storia è piena di eminenze che giocavano una partita tutta loro all’ombra della talare papale. Francesco ha personalizzato il Collegio: fuori i nemici. Così i non allineati trovano sfogo sui media

Il Papa sarà anche un sovrano assoluto, il vicario di Cristo in terra, ma insomma… in fin dei conti è un uomo come tutti gli altri, almeno finché non lo faranno beato o santo. Già il cardinale Joseph Ratzinger, quando ancora non immaginava che a vestire di bianco sarebbe stato lui, avvertì che in Sistina votano signori per lo più attempati che prima di deporre la scheda nella coppa posta sotto il Giudizio michelangiolesco, fanno bene i loro calcoli. Più di recente, un cardinale confessava che nell’ultimo Conclave lui in Sistina non aveva visto volare colombe, come a dire che lo Spirito santo si sarà pure manifestato ma non con lingue di fuoco calate sui capi canuti degli eminentissimi. Giurano, quando vengono ammantati di porpora e onorati con anello e berretta, di difendere il Papa e la Chiesa usque ad sanguinis effusionem, fino alla fine e – se necessario – fino al martirio. Poi, appena scattate le foto di rito, rilasciato le interviste consuete, non di rado in conciliaboli che magari si vorrebbero riservati manifestano insofferenza e dissenso verso le parole e le opere di colui che cardinali li ha creati…

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