Abolire l'ora di religione: la mozione contro la Chiesa
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Un testo in quattro punti che metterebbe in grave difficoltà la chiesa cattolica, proposto dagli stessi partiti appoggiati dalla Cei per arginare la Lega
Claudio Carollo -16/06/2019 - 12:07 www.ilgiornale.it
La strategia del Vaticano alle ultime elezioni non ha pagato. Anzi per scongiurare l'ascesa della Lega, la Chiesa si sarebbe data la zappa sui piedi.
Secondo quanto scrive Antonio Socci oggi su Libero i partiti su cui la Cei avrebbe cercato di convogliare i voti dei cattolici sono stati Pd, Leu, “Più Europa” di Emma Bonino e pure M5S da quando Di Maio decise di fare campagna elettorale contro Salvini. Difatti, ricorda Socci, il Fatto quotidiano titolava: "Il Papa è la vera opposizione a Matteo Salvini" e "Cei: “Votate tutti tranne Salvini”. Gli stessi partiti a cui appartengono i firmatari di una mozione laica da portare in Parlamento dalle conseguenze deleterie per il Vaticano. Sono Emma Bonino, leader di “Più Europa”, Roberto Rampi e Tommaso Cerno (Pd), Maurizio Buccarella, Elena Fattori e Matteo Mantero (tutti M5S), Loredana De Pretis (Leu) e Carlo Martelli (già M5S, ora gruppo misto). Una proposta in quattro punti che inciderebbe pesantemente anche sui conti della Chiesa.
Nel testo si legge la volontà, innanzitutto, di abolire l’ora di religione nella scuola e sostituirla con un’ora obbligatoria di educazione civica. In secondo luogo, chiedere formalmente di avviare con la Cei la procedura per rivedere i criteri di ripartizione dell’otto per mille (grazie a questo meccanismo la quota non destinata viene risuddivisa percentualmente a seconda delle destinazioni indicate dai contribuenti con il risultato che metà dell’ammontare arriva sempre alla Chiesa cattolica). Rivedere le norme sull’Imu degli immobili della Chiesa e infine dare attuazione alla recente sentenza della Corte europea per il recupero dell’Ici non pagata dalla Chiesa negli anni passati.
Una mozione che va evidentemente contro gli interessi del Vaticano e che nasce da un presupposto così spiegato nelle motivazioni: "Tutti questi privilegi per la Chiesa Cattolica contrastano con la crescente secolarizzazione della società italiana dove i cattolici prati canti sono circa il 30% della popolazione e scendono al di sotto di questa percentuale tra i giovani"