Capo, ti giro uno dei mea culpa tipici del momento. Questo pare uno dei migliori.
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Ma mi chiedo: un risultato elettorale è solo figlio di un programma e di un modo di presentarlo? Non c’è anche qualcosa di più profondo (e quindi anteriore) nel comportamento di voto?
Se il Veneto è sempre stato bianco-leghista ci sarà qualche motivo, non strettamente legato alle singole campagne dei partiti e dei candidati. Ma va bene a dir così chi non è in corsa...Ciao 23.6.2015
Di Claudio Niero, consigliere regionale PD, 9.6.2015
Eccomi qua. .Dopo qualche giorno di riposo son qui principalmente per ringraziare tutti coloro che hanno sostenuto non solo la mia candidatura (mi parrebbe una riduzione personalistica della politica che non mi appartiene), ma tutte le candidature sia del PD che della coalizione di Alessandra.
Il risultato, in modo particolare per coloro che si sono impegnati a fondo, non è stato lusinghiero.
Ciò ci riporta al primato della politica che non si misura solo in sforzo fisico e mentale, ma in quello di incontrare il consenso degli elettori, in questo caso dei Veneti, che hanno scelto Zaia. Dobbiamo prenderne atto, evitare qualsiasi sufficienza o alibi per il dato negativo ricevuto dalla nostra proposta politica. Dobbiamo avere la forza di sviluppare le necessarie riflessioni e porvi rimedio, comprendere che il problema non sono i Veneti, ma siamo noi e la nostra proposta politica uscita sconfitta da queste elezioni.
Non esiste una ragione precisa e unica per tale risultato, ma una molteplicità di cose che vanno riviste.
Quanta difficoltà abbiamo incontrato nel rapporto con la gente ai mercati o nei bar?
Quanti ci dicevano, anche vicino a noi, che Zaia avrebbe vinto e noi rispondevamo con i sondaggi farlocchi?
Non è vero che siamo stati assenti nell'incontrare la gente, era semmai la gente che non ci voleva incontrare, poi vi è chi l'ha fatto con maggiore intensità e chi meno, ma il punto è che non siamo riusciti a sfondare nel cuore dei Veneti.
Ritorna il tema del nodo politico: siamo stati incapaci di rappresentare il sentire dei Veneti siano essi imprenditori, lavoratori, sfiduciati o incazzati.
Ho visto i primi commenti e le prime analisi e vi devo dire che, di fronte a tale risultato, non mi convince che il problema risieda solo nella dirigenza regionale. Certo, quando si perde, chi sta alla guida ne porta di più la croce, ma il problema della nostra incapacità è diffuso e riguarda anche gli altri livelli del Partito: riguarda un po tutti noi, riguarda me per primo.
L'idea che la colpa sia sempre degli altri e mai nostra è pratica diffusa ed è la stessa che abbiamo denunciato a Zaia per 5 anni: l'assenza di responsabilità.
Dobbiamo riflettere attentamente e la riflessione non riguarda solo un gruppo dirigente regionale ma tutti noi, tutto il gruppo dirigente del Veneto dal Segretario Regionale al Segretario di Circolo sino all'ultimo iscritto. Se sapremo prendere in carico questa assunzione di responsabilità allora ci incammineremo verso il cuore del problema, altrimenti continueremo a dare la colpa al vicino e ci assolveremo a vita, ma allora il PD Veneto continuerà a rimanere nella condizione di essere incapace di sviluppare una proposta politica che possa davvero interessare la maggioranza dei Veneti.
Di lavoro da fare ce nè tanto, anchio farò la mia parte.
A presto,
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