Vittorio Veneto. PD in croce. Mi pare di poter scrivere che la corrente rivoluzionaria
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ma conservatrice del Pd che si manifesta nel giornale on-line OT è l’unica che ha perso dopo una campagna elettorale contro e per il no voto.
Ha tracciato un solco profondo sulla disobbedienza partitica e come Sansone, questi giustizialisti e buonisti hanno preferito perire con gli altri. Tanto che simpatizzanti hanno diretto il loro consenso di prima in altre direzioni. Insomma o si è con loro minoranze PD ma loro sono solo con se stessi,n perfetta, santa solitudine e protesta, o si è fra i “traditori e peccatori”
Non contenti ora aspettano di ritornare in auge con i vecchi metodi idee e per galleggiare, non turbare equilibri vecchi e perniciosi. Il PCI per finire al PD di oggi non potrà più essere quello di un tempo. E gira e mena da anni, con il gruppo dirigente Bersani, è al 17% e solo l’effetto Renzi l’ha portato al 41. Oggi il segretario regionale veneto De Menech ha detto: l’elettore non si fida della capacità di governo del personale politico PD. Vittorio insegna.
Tramonta così in veneto il ribaltamento delle maggioranze di governo che tanti PD locali già intravvedevano realizzabile. Per cui tenetevi stretta la Giunta di Vittorio.
Se fossero andati alle elezioni dei CDQ (Comitati di quartiere) anni ’70, come qualcuno voleva, avrebbero perso , per fortuna o sfortuna, i più capaci politici responsabili, l’avevano capito.
Non dico di altre corbellerie formulate in OT da insapienti giocatori della politica che ora, conoscendoli, non reciteranno il mea culpa ma insisteranno. Meno male che sono pochi fuori, ma diversi (?) in OT. Che da loro spazio e motivazioni, giustamente. Ma si fanno male da soli. Ravvedimento? No troppo presuntuosi e permalosi
Corvo Rosso, 1.6.2015
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