Libia: all'Italia cosa spetterebbe? Sabbia
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L'analisi «Italia versus Libia» ogni giorno si complica. Quale è l'effettiva posizione del governo? Nebbia
di Riccardo Ruggeri Italia Oggi, 14.3.2016
L'analisi «Italia versus Libia» ogni giorno si complica. Quale è l'effettiva posizione del governo? Nebbia. La richiesta della guida della fantomatica Coalizione fu del cauto ministro Gentiloni. Che sia una persona perbene lo si è visto in Parlamento, il suo linguaggio del corpo ha mostrato l'imbarazzo nel leggere un testo pieno di vuoti e di bugie. Il numero di 5 mila soldati italiani che dovrebbero calzare gli scarponi da sabbia, non è un'invenzione dell'ambasciatore Phillips, ma della ministra Pinotti. Di Renzi che dire? In politica estera, l'approccio comiziante si ritorce su chi lo fa. Bravo è stato domenica scorsa da Barbara D'Urso, quando perentorio disse: «Con me a Palazzo Chigi, mai nostri soldati di terra in Libia». Perché non credergli? Però due giorni dopo, a Venezia, con Hollande ci spiazza con parole ambigue.
Obama, era ora, ha fatto outing: nel 2011 Sarkozy e Cameron fecero guerra a Gheddafi per motivi di politica interna e personali, coinvolgendo un riluttante Berlusconi, via un imbarazzante Napolitano. Qualora Hollande e Cameron ripetessero il giochino, senza attendere la nascita di un governo libico di unità nazionale (possibile con oltre 100 tribù?), con la scusa di combattere l'Isis, in realtà per dividersi il petrolio/gas già dell'Eni, partecipiamo o ci sfiliamo? E se ci defilassimo, negheremmo il nostro spazio aereo e l'uso delle nostre basi, Sigonella in primis, rompendo l'alleanza? Leadership europee impresentabili, domande senza risposte si accavallano.
E ancora, se alla fine partecipassimo, per il «dopo» accetteremmo il sempre smentito, quindi vero, Piano B: «Una Libia Trina»? Cirenaica agli inglesi, con i 2/3 delle riserve dei 42 miliardi di barili di petrolio e 1,3 trilioni di metri cubi di gas a Bp? Il Fezzan (amato da Hbl) ai francesi, con i giacimenti del Sud Est a Total? A noi (Eni) ci toccherebbero mica i residui pozzi di Ghadames, oltre al più grande giacimento di sabbia dell'Africa?
E come la mettiamo con l'arrivo di centinaia di migliaia di immigrati (tutti economici) con il nuovo corridoio Africa-Maghreb-Italia che prenderà il posto dell'ormai chiusa Rotta Balcanica? Temo che una tempesta di sabbia potrebbe travolgerci, come fu per Berlusconi nel 2011.
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