Il Pd alleggerisce il testo sulla legittima difesa ed è scontro con la Lega
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La commissione Giustizia ha licenziato il provvedimento dando mandato al relatore David Ermini. Sarà all’esame dell’assemblea lunedì pomeriggio
04/03/2016,GIUSEPPE ALBERTO FALCI, LA STAMPA
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Legittima difesa sì, ma «soltanto in una situazione di grave turbamento». La questione torna a far discutere il palazzo e rischia di trasformarsi in uno scontro parlamentare. Inizialmente era stata depositata una proposta di legge del Carroccio, a firma del capogruppo in commissione Giustizia, Nicola Molteni, che allargava i casi in cui era possibile difendersi per “legittima difesa”. Una bandiera di via Bellerio ultimamente ritornata sventolare dopo il caso che ha visto coinvolto il benzinaio Graziano Stacchio che uccise il suo rapinatore. Allora a difendere le ragioni di Stacchio fu proprio il segretario della Lega Matteo Salvini al grido «io sto con gli Stacchio, giù la mani da chi si difende».
Per impedire che la Lega utilizzasse questa proposta di legge a fini elettorale il Pd ha deciso di intervenire. La scorsa notte la commissione Giustizia, con il parere contrario del relatore Nicola Molteni, ha bocciato la proposta del Carroccio. Unico emendamento approvato quello del Pd - a firma Davide Ermini - che svuota il testo originario. Ma Molteni non ci sta e batte i pugni: «È un imbroglio. Mi dimetto da relatore». A questo punto la modifica del Nazareno diventa il testo che approderà in aula lunedì prossimo. Con un nuovo relatore: Ermini.
Nello specifico l’emendamento del Pd interviene sull’articolo 59 del codice penale, che riguarda l’errore e prevede che «la colpa dell’agente è sempre esclusa se l’errore riferito alla situazione di pericolo ed ai limiti imposti è conseguenza di un grave turbamento psichico ed è causato, volontariamente o colposamente, dalla persona contro cui è diretto il fatto». Spiega Ermini: «Sono stati i giuristi auditi a consigliarci di intervenire sull’errore. La Lega vuole semplicemente eliminare il giudizio del magistrato». In sostanza, sottolinea il capogruppo Pd in commissione Giustizia Walter Verini, «si ammette che salta la proporzionalità fra l’offesa e la minaccia in una situazione di grave turbamento». Altrimenti, spiega in maniera chiara la dem Sofia Amoddio, continua a vigere il principio di proporzionalità previsto da: «Se tu entri a casa mia e mi punti una pistola io sono legittimato a spararti. Se tu entri a casa mia senza armi e stai scassinando la cassaforte io non posso spararti. Non c’è proporzione tra il bene denaro e il bene vita».
Il testo ammorbidito ha scatenato gli uomini del Carroccio al punto che nella notte in commissione si è sfiorata la rissa. E stamane poco prima di pranzo, durante una conferenza stampa a Montecitorio, la delegazione della Lega – presenti i capigruppo di Camera e Senato Massimiliano Fedriga e Gianmarco Centinaio, Nicola Molteni e il segretario Matteo Salvini – hanno annunciato una serrata lotta in aula «con tutti i mezzi, anche con quelli non previsti dal regolamento. Questo è un avvertimento anche alla Boldrini e alla maggioranza». E ancora: «Il Pd si è mostrato per l’ennesima volta dalla parte dei delinquenti. In aula non sarà una battaglia ma una guerra. Vogliamo che ci sia una norma chiara».
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Fiorenzo. Da quello che capisco, Primo, il PD si preoccupa dei consensi che può prendere la Lega che della difesa dei cittadini. Secondo, con la proporzionalità il Pd dovrebbe fare un elenco dei casi e dei mezzi di difesa del cittadino. Non so. Se vengono per rubare con coltello o senza (quindi bisogna chiedere cosa hanno prima di reagire); fino a che cifra si può dare una sberla o un pugno o una bastonata. Altrimenti così meglio invitarli a pranzo questi intrusi e portarli in giro per il locale. E per grave turbamento cosa signifca? Chi lo decide queta reazione che può variare da persona a persona ? Pazzesco questo PD !!!!