Rai, risarcimenti ai giornalisti demansionati
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Una sentenza della Cassazione che fa molto discutere quella che stabilisce un risarcimento per danni professionali a quei giornalisti Rai a cui prima erano stati affidati ruoli di responsabilità e poi sono stati demansionati col cambio di "colore politico"
Libero 12.11.2015.
Frutto dello spoil system interno. La vicenda è riportata dal quotidiano Il Giorno, ed è stato sollevato da Sandro Testi, nominato nominato condirettore di Rai International, ma poi parcheggiato senza mansioni per diverso tempo, è durata quasi 10 anni. Il quotidiano milanese precisa che in realtà il giornalista era stato licenziato perché l'azienda di viale Mazzini non riusciva a ricollocarlo, ma poi lui ha fatto ricorso ed è stato riassunto. E la Rai è stato pure condannata a pagare 170mila euro, più interessi e rivalutazione per un risarcimento per "protratta inattività". Un danno pari 30% dello stipendio di Sandro Testi (circa 11mila euro al mese), per ogni mese di "parcheggio". Un precedente pericolosissimo per la Rai quello di Testi. Il Giorno precisa che Gubitosi, per evitare l' ingigantirsi del contenzioso aziendale, già abnorme, abbia ricollocato tutti i dirigenti che si trovavano senza mansione.
I giornalisti-dirigenti - Per questi ultimi c'è un altro problema. Il Giorgio riporta le affermazioni di alcune fonti Rai: "Sono ingombranti - per storia e carriera, le redazioni li rifiutano". Si sta cercando una soluzione per l' ex dg Alfredo Meocci, per Francesco Pionati. Per l' ex direttore del Tg2, Mauro Mazza e pure per Fabrizio Maffei. Nella lista dei giornalisti dirigenti demansionati e che potrebbero fare ricorso ci sono anche Carmen Lasorella, Alessandro Casarin, ex direttore Tgr e Paolo Corsini, ex vice direttore di Antonio Preziosi al Gr Rai. In Rai assicurano che per loro si troverà presto una soluzione, ma lo spettro delle cause incombe.
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