1-Riforme/ Corsini: “Voteremo contro, Renzi non vuole dialogare
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2-La maggioranza «andrà alla conta e spero che facciano bene i conti.
Affaritaliani e Corriere della Sera Martedì, 15 settembre 2015
1-Affaritaliani 14:12:00 Paolo Corsini, senatore della minoranza del Pd, ed ex sindaco di Brescia, intervistato da Affaritaliani.it, conferma che la minoranza del Pd voterà contro la riforma del Senato dopo l'ennesimo no di Renzi alla modifica dell'articolo 2 del ddl Boschi
Renzi non accetta modifiche all'articolo 2, quello sull'elezione dei senatori. Come si comporterà la minoranza del Pd a Palazzo Madama?
“La minoranza del Pd aveva valutato positivamente la proposta di Tonini. L'ultima uscita di Renzi è invece la dimostrazione che non c'è nessuna volontà di dialogo. Ovviamente noi non potremo accettare quella pseudo proposta del listino. Facendo una battuta potremmo dire che è una sorta di emendamento Minetti. Mi riferisco a quando Formigoni mise la Minetti nel listino bloccato delle Regionali in Lombardia. E' evidente che il listino è una scelta che fa capo alla segreteria dei partiti e toglie all'elettore la possibilità di decidere quale consigliere regionale farà il senatore".
Renzi è sicuro di avere la maggioranza visto il soccorso dei verdiniani e di altri senatori di Centrodestra…
"Vuol dire che ci sarà un cambio di maggioranza in Aula. Se Renzi usa questi voti è evidente che sta cambiando maggioranza".
Se ciò accadesse, il Pd si avvierebbe alla scissione?
"Questo lo escludo. Da fondatore del partito non ho perso le speranze che il Pd torni ad essere il Pd".
Il governo rischia di cadere sulla riforma del Senato?
"Non sono in grado di dirlo. Reputo sbagliata la scelta di Renzi di legare le sorti della legge costituzionale a quella del governo. In tutti gli altri Paesi democratici questo non avviene: le riforme sono l’esito delle scelte del Parlamento e non dei voti di fiducia”.
Daniele Riosa (@DanieleRiosa)
2-Il Corriere della sera
Riforme, la minoranza Pd lascia il tavolo: «Siamo a un binario morto»
Il capogruppo Doris Lo Moro, in commissione Affari Costituzionali attacca il ministro Boschi che replica: «Non deve aver partecipato alle nostre riunioni, procediamo». Forza Italia: «Il governo faccia bene i conti»
di Redazione Online
Pd in subbuglio sul cosiddetto Ddl Boschi che prevede la riforma del Senato: la minoranza accusa la maggioranza di aver portato la discussione a un «binario» morto, il ministro delle Riforme smentisce: «Non è saltato nessun tavolo». «Noi continuiamo a lavorare a un accordo». Così il ministro per le Riforme, Maria Elena Boschi, al termine dei lavori della commissione Affari costituzionali a palazzo Madama. «Dispiace per chi lascia il tavolo» quando si sta lavorando ad un accordo, dice ancora ai giornalisti. Nel dibattito interviene anche Forza Italia. La maggioranza «andrà alla conta e spero che facciano bene i conti», risponde il capogruppo FI al Senato, Paolo Romani, a chi gli domanda se la maggioranza affronti la partita delle riforme con l’intenzione di andare alla conta.
«Binario morto»
Dopo una settimana di riunioni, la tregua nel Pd sulla riforma costituzionale pare dunque essere saltata e la minoranza ha lasciato il tavolo che doveva servire a trovare un’intesa prima della prossima votazione a Palazzo Madama sul testo. Doris Lo Moro, capogruppo dem in commissione Affari costituzionali e membro della minoranza, ha lasciato i lavori del tavolo Pd sulle riforme. Una decisione condivisa con i dissidenti che si sono visti martedì mattina. «Siamo a un binario morto», è la valutazione della minoranza del partito Non si sarebbero fatti passi avanti non solo sull’art.2 che per la maggioranza e il governo non va toccato ma neanche sull’art.1 ovvero su funzioni e garanzie del nuovo Senato.
Il nodo dell’Articolo 2
I punti di scontro dentro il partito restano gli stessi: a parte la questione dell’eleggibilità, c’è il nodo delle funzioni attribuite al Senato (che il passaggio della legge alla Camera nel marzo scorso ha ulteriormente ridotto), quello della nuova Corte Costituzionale e quello del federalismo. La questione principale però resta al momento l’ammissibilità degli emendamenti, in particolare quelli all’articolo 2 del ddl Boschi che regola la composizione del Senato. La presidente Pd della commissione Affari costituzionali Anna Finocchiaro è contraria, ma l’ultima parola spetta al presidente del Senato Pietro Grasso, che potrebbe accettarli nel dibattito in aula, facendo correre qualche rischio alla maggioranza guidata dal premier Matteo
Renzi.Riforme, la minoranza Pd lascia
il tavolo: «Siamo a un binario morto»
Il capogruppo Doris Lo Moro, in commissione Affari Costituzionali attacca il ministro Boschi che replica: «Non deve aver partecipato alle nostre riunioni, procediamo». Forza Italia: «Il governo faccia bene i conti»