Rita Borioni, la consigliera della Rai che non conosce Sky, Netflix e neppure il digitale terrestre

C'è chi l'ha bollata come "quota D'Alema", c'è chi l'ha additata come incarnazione della lottizzazione, c'è chi stupito si chiedeva chi diavolo fosse.

Libero, 6.8.2015

 Lei è Rita Borioni, storica dell'arte nonché volto noto di RedTv (la tv di Baffino D’Alema, appunto), classe 1965 e un futuro tutto da vivere ai vertici di Viale Mazzini. Già, ma che c'entra la Borioni con la Rai, esclusa la sua prossimità alla politica? Poco e nulla, dicono i maligni. Ma dopo l'intervista rilasciata dalla signora Rita a Il Messaggero, forse anche i meno maligni si presteranno a taglienti considerazioni. Già, perché all'angolo, la Borioni, ci si è messa da sola. Alla prima domanda le chiedono quale strategia utilizzerà per battere Sky. Lei risponde così: "Sky?". Dunque le spiegano che cosa sia, questo misterioso "Sky", e Borioni fa spallucce: "Io non ce l'ho. Non ho la parabola. Ha anche un costo l'abbonamento a Sky" (per inciso anche la Rai, nostro malgrado, ha un costo: chissà se ne è mai stata informata).

Digitale terrestre...?! - La consigliera d'amministrazione, dunque, non vede l'emittente di Rupert Murdoch, che in Italia non gioca un ruolo esattamente marginale. O meglio, "ogni tanto mi capita (di vedere Sky, ndr). Per esempio a casa di mio fratello. Comunque - promette baldanzosa - ora l'abbonamento lo farò". Giura impegno, la Borioni, e chi legge le sue parole un poco si tranquillizza. Peccato però che già alla successiva domanda faccia piombare nuovamente il lettorato in un abisso di dubbi e sconcerto. Le chiedono che cosa sia il digitale terrestre. Ovviamente non lo sa, e dribbla la questione affermando che "io mi occupo di cultura". È in crisi, la Borioni, e l'intervistatore infierisce chiedendole retoricamente se, per caso, anche il digitale terrestre può essere considerato cultura. "Tutt'altro - riprende la consigliora -. Volevo dire che la cultura da cui provengo io e le nuove tecnologie sono due cose vicine e che possono stare insieme". E gli abissi di dubbi e sconcerto si fanno sempre più profondi.

Dilettante allo sbaraglio - Il "perfido" Mario Ajello, preso atto del know-how digitalterrestre della signora Rita, le chiede dunque se si impegnerà sul fronte della digitalizzazione della Rai, appunto. Ed è ancora crisi nera: "Lei mi sta facendo la domanda dalle mille pistole. Questo della digitalizzazione è un tema da saggio scientifico, non da domanda al telefono". Chiaro, no? E a questo punto anche l'intervistatore nuota nel mare di abissi e sconcerto, la successiva domanda viene da sé: "Ma lei l'ha mai vista la tivvù?". Qui si tira un secondo sospiro di sollievo, perché Borioni ci spiega che "certo, la vedo come fanno tanti altri italiani". Poi snocciola le sue preferenze, dai talk show politici alla divulgazione scientifica, ma successivamente l'interrogatorio riprende: sa mica che cos'è Netflix? No, non lo sa. Il massimo che riesce ad argomentare è che è "una sorta di i-Tunes. Ecco una i-Tunes televisiva". Bene, ma non benissimo. Ma si sente una dilettante, la consigliera Borioni? "La complessità del mondo contemporaneo non ti permette di essere competente su tutto", conclude. E il climax dello sconcerto raggiunge il suo apice.

Categoria Italia

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