Bianconi: "Da Berlusconi buonuscita purché lasciassero Forza Italia"

Intervista a tutto campo a Maurizio Bianconi, per anni al fianco di Silvio Berlusconi e ora deputato fittiano. Da Verdini alla Pascale, da Salvini a Renzi e Fini: sono moltissimi i retroscena svelati dal vulcanico Bianconi

Martedì, 28 luglio 2015 - 12:16:00, AffaritalianiDi Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)

L'INTERVISTA

Onorevole Bianconi, ci dica la verità: Verdini e Berlusconi sono d'accordo o hanno rotto davvero?

"E' tanto semplice. C'è una logica".

Qual è?

"Non è una cosa che è accaduta per combinazione. E' tutto così elementare".

Ci dica...

"Se uno invece di fare lo spettatore del gioco di prestigio avesse la pazienza, il coraggio e la possibilità di mettersi dietro il mago, il gioco delle tre carte lo scoprirebbe molto facilmente. Con questa mossa vanno a posto un sacco di cose".

Quindi Berlusconi ha favorito l'uscita di Verdini da Forza Italia?

"Berlusconi ha favorito e vuole l'uscita di Verdini".

Così puntella la maggioranza di Renzi...

"Questo segmento di vita del partito non è altro che la ripetizione di quello che è avvenuto sempre".

Cioè?

"Tutti quelli che sono andati via li ha praticamente mandati via, meno uno".

Chi?

"Fini, che se ne è andato proprio lui e non è stato mandato via. Mentre tutti gli altri Berlusconi li ha mandati via di proposito. A qualcuno addirittura ha dato la buonuscita purché se ne andasse".

A chi scusi ha dato la buonuscita?

"Ehhh vabbé, scopritelo".

Una buonuscita cospicua?

"Una buonuscita per un pezzo di partito che se andava".

Per caso si riferisce ad Alfano?

"Non mi riferisco a niente. Non insista, grazie".

Ok. Allora il Patto del Nazareno è ancora vivo?

"Non è mai morto. Berlusconi non è un uomo con tanta fantasia... Come tutti i tombeur de femmes... Lei è un tombeur de femmes?".

Una volta, forse. Poco, poco. Ora sono sposato...

"Bene. Una volta. Quando si andava ad abbordare non è che si aveva tanta fantasia, il clichè era quello che avevamo costato essere il più redditizio: tre volte andava, due no, dieci no, una sì. Ma era quello... 'che bei occhi che hai', ognuno aveva il suo sistema. Però era sempre quello. Berlusconi è un tombeur de femmes che applica lo stesso principio nei rapporti umani. Il clichè è sempre il medesimo, non cambia mai. Lui ha bisogno di mandarli via da Forza Italia".

Ma Berlusconi teme le elezioni? Teme la crisi di governo?

"Berlusconi sa che non si va a votare. Non vuole andare a votare e vuole come il 99% del contesto italiano tener lì a sfinimento Renzi fino al 2018".

Ma ha paura di Salvini?

"Non gliene frega niente. Berlusconi non si pone più come alternativa alla sinistra, come obiettivamente non è più. Ora si è buttato su Salvini per salvare il salvabile perché altrimenti il partito gli si azzerava. Esattamente come con Monti".

Cioè?

"Fece uguale. Finché il partito gli reggeva faceva da coglione e l'aiutava, quando vide che il partito era al 12%, ed era entrato nel governo Monti con il 28%, si impaurì e incominciò a fare il matto contro Monti. Esattamente la stessa cosa è accaduta ora".

Si spieghi...

"Ha aiutato Renzi fin quando ha visto che il partito gli è andato al 9%, dal 17 al 9%. Si è impaurito e si è buttato a fare il leghista. Ma nella realtà il patto vero lui ce l'ha con Renzi. Che poi sia un po' incazzato perché gli avevano promesso Amato (al Quirinale, ndr) e non è andata così, è tutto vero. Che sia un po' incazzato con Verdini perché lo fa litigare con quelle donne e perché tante volte gli ha detto cose che non rispondevano alla verità, come il numero dei transfughi ai tempi di Fini o che su Amato era già fatta o anche sul Lodo Alfano, è tutto vero. Che si sia un po' scocciato di Verdini è vero. Però ne riconosce la grande capacità, è stato il suo direttore sportivo perfetto".

Non è che Berlusconi curi soprattutto gli interessi dei suoi figli e di Mediaset e Fininvest?

"La dico in un'altra maniera. Fin quando Berlusconi aveva una forza politica interna al partito riusciva a bilanciare gli interessi Mediaset con quelli della politica. Nel momento nel quale il partito è in mano alla Bergamini, alla Pascale e alla Rossi, a Tajani e a To, Tot...come si chiama?".

Toti...

"Ah, Toti. Ho fatto una gaffe, non le ricordavo proprio. Beh, finché il partito è in mano a queste persone la parte Mediaset, Confalonieri eccetera, è la parte robusta. Quindi l'interesse aziendale ha nettamente il sopravvento sulla parte politica. Per cui Berlusconi adesso, al di là di quello che dice, ripiega sull'idea di fare un partitino che gli garantisca 20-25 deputati per dire di essere parte in commedia e che un domani risorgerà. D'altro canto il Movimento Sociale ha tenuto 50 anni il 5% dicendo che domani risorgerà il Fascismo".

Non è che in casa Berlusconi comanda Francesca Pascale?

"Non lo so perché non la conosco e non so quali siano i loro rapporti. Ma tra le tre donne è sicuramente la più abile politicamente".

Più abile della Bergamini e della Rossi?

"La Bergamini è una bravissima figliola, esecutrice perfetta, massmediologica nata. Ma non ha l'acume politico, basta vedere come l'hanno fregata Verdini e Matteoli in Toscana".

Categoria Italia

Fronda. 1 ora fa.Come sempre c'è sempre uno che se va a malincuore e parla per non dire niente. Anche se non si capisce cosa stia succedendo.

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