Lettere al Direttore Il Foglio 3.6.2015
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Super De Luca contro l’impresentabile pensiero unico grillino
1-Al direttore - Vincenzo De Luca sì che è uomo di parola.
Aveva promesso che come primo atto da neo governatore campano avrebbe denunciato Rosy Bindi, capo della santa inquisizione moralista, e questo ha fatto. Poi dice che uno si butta con gli impresentabili.
Riccardo Tarchisi
E non solo: “La Severino? Un aborto giuridico che va cambiato in Parlamento” (sounds familiar?). Quando si combatte contro i professionisti dell’antimafia e contro il cialtronismo dell’impresentabile pensiero unico grillino sapete già da che parte starà questo giornale.
2-Al direttore - Da vecchio fogliante mi scuso se sono fuori format, lo confesso, invecchiando non riesco più a leggere le lunghe, complicate domande al direttore, e conseguenti risposte. Durante l’èra berlusconiana accettavo il pudico amore maschio verso il Cav., una botta, e via, così ora, adeguandomi ai tempi, mi sta bene l’amore femmineo verso Renzi, i sentimenti non si discutono. Purtroppo, anche noi del mestiere tendiamo a divenir troppo prolissi, prendete me, per dirvi: “Cari amici del Foglio, vi voglio bene” ho speso 66 parole, come il Padre Nostro.
Riccardo Ruggeri
Contro i biasimatori della brevità. Una cosa detta con brevità può essere il frutto e il raccolto di molte cose pensate a lungo: ma il lettore che in questo campo è novizio e non ha ancora affatto riflettuto al riguardo, vede in tutto ciò che è detto con brevità qualcosa di embrionale, non senza un cenno di biasimo per l’autore, che gli ha messo in tavola per pranzo, col resto, simili cose non finite di crescere, non maturate (Friedrich Nietzsche, “Umano troppo umano II”. Questo solo per dirle che ha ragione).
3-Al direttore - La presidente della Commissione Antimafia, Rosy Bindi, ribadisce di avere ragione sugli impresentabili. Ha detto che su Vincenzo De Luca, appena eletto governatore della Campania, ha sbagliato il Pd a reagire in modo scomposto, delegittimando la commissione. Il candidato del centrosinistra, di cui si è parlato anche e soprattutto per i suoi guai giudiziari, non poteva avere un trattamento di favore, dato che Rosy Bindi appartiene alla stessa area politica. Che cosa avrebbero detto gli avversari politici e la gente comune se il neoeletto presidente fosse stato “protetto” dalla presidente della Commissione Antimafia? Insomma, se sbagli, ti tirano le pietre; se fai il tuo dovere, ti tirano le pietre. Ma che paese siamo?
Fabio Sicari
4-Al direttore - A sentire ciò che si dice in televisione, pare che Salvini sia per il centrodestra come il cavo della corrente che tiene in vita un malato in stato vegetativo: indispensabile, altrimenti si muore. Eppure, se si guarda quel che accade a livello locale, si scoprirà che quando si candidano brave e pacate persone, il centrodestra può vincere o quantomeno lottare fino alla fine. Due casi su tutti, entrambi della mia regione: a Perugia, dove la sinistra aveva sempre vinto, il sindaco è da un anno un valido trentaseienne di Forza Italia, e alle elezioni di domenica il sindaco di Assisi, Claudio Ricci, è stato competitivo fin quasi all’ultimo voto. Smentendo ogni campana a morto e profezia sondaggistica. Forse, meglio guardare in casa che andar dietro agli urlatori in felpa.
Arnolfo Talamontis
In Italia c’è ancora molta voglia di destra, o di centrodestra come volete, e quando il centrodestra si presenta unito, e con un volto non da urlatore (Zaia, Toti, Ricci), si rischia anche di vincere. Dire che il centrodestra è risorto è francamente ridicolo. Dire che il centrodestra può rinascere è invece ovvio. E oggi più che mai (lo capirà anche il Cav.) non resta che decidere la data per fare le primarie. Conviene a tutti. Anche perché, a differenza del Pd, nel centrodestra le coalizioni, sotto forma di lista, possono ancora esserci, nel centrosinistra esiste solo il Pd. E alla lunga, da questo, la nuova destra post berlusconiana potrebbe persino guadagnarci.
5-Al direttore - Ma perché nessuno dice la cosa più ovvia che è venuta fuori da queste elezioni, ovvero che con questi numeri e con la nuova legge elettorale il Pd andrà al ballottaggio e vincerà di sicuro? Tutti sembrano ragionare con un proporzionale che non c’è più, ora il 25 per cento o il 40 per cento non contano più; conta se quello che hai contro al ballottaggio è in grado di batterti. E né Grillo né Salvini possono vincere contro Renzi.
Stefano Cinelli Colombini
A oggi è così, sulla carta. Ma ciò che conta è che il bipolarismo è tutt’altro che morto. Guardate i ballottaggi nei capoluoghi di provincia. Numero di candidati a cinque stelle arrivati al secondo turno: zero.
6-Al direttore - E alla fine, come al solito, hanno vinto tutti. Perdenti compresi.
Massimiliano Perri
7-Al direttore - Leggo sul vostro sito che il Papa nei giorni scorsi ha parlato in due diversi interventi di aborto e di difesa della sacralità della vita umana dal concepimento alla fine naturale. Ha anche detto che è un delitto lasciar morire sui barconi i nostri fratelli. Bene e cristianamente sacrosanto. Eppure, il giorno dopo, sulla stampa nazionale, in tv e alla radio, della difesa dei valori non negoziabili neppure una traccia, se non qualche rapido svolazzo messo nero su bianco giusto per non aver rimorsi con la propria coscienza. Non è che forse il Papa piace un po’ meno di prima ai laudatores di professione?
Bachisia Mureddu Marras