Matteo Renzi e Angelino Alfano si vergognano della polizia che li difende.
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Ai comizi devono proteggerli, ma "senza farsi vedere.Matteo Renzi e Angelino Alfano come Laura Boldrini.
È nota la scarsa simpatia che la terza carica dello stato ha verso la polizia, tanto da rifiutare più volte dei selfie con le forze dell’ordine durante i suoi spostamenti pubblici. Ma, come scrive Il Giornale, ora sembra che questo astio abbia contagiato anche il presidente del Consiglio e il ministro dell’Interno. La protesta viene da Gianni Tonelli, Segretario del Sindacato autonomo di polizia (Sap), e si riferisce nello specifico a due episodi accaduti in Liguria e a Treviso.
Protezione invisibile – Il 25 maggio Renzi si trovava a La Spezia per un comizio a sostegno della candidata alle regionali liguri Raffaella Patia. “C’erano una ventina di persone in tutto – spiega Tonelli – che per superiore disposizione sono state tenute a una certa distanza dall’evento. Inoltre una pattuglia che si trovava più vicina al palco” è stata fatta allontanare “alla svelta per non farsi vedere”. Stesso copione a Treviso, dove Alfano a preteso che gli agenti a protezione del “loro” ministro “fossero presenti in zona, ma ben lontani”.
Moto d’orgoglio – Tutto questo è stato fonte di umiliazione per la polizia, per cui è “inaccettabile” questa condotta politica. Politica sì, perché pare che tutto sia nato dopo il diverbio fra Alfano e Matteo Salvini, quando il ministro aveva risposto al leader leghista riguardo alla scarsa sicurezza ai comizi elencando gli 8 mila agenti impegnati da fine febbraio a sua protezione. Per non fare la figura degli ipocriti dunque, è arrivato l’ordine di nascondersi, di proteggere sì, ma senza farsi vedere. “Tenerci nascosti per schivare le critiche politiche – conclude Tonelli – è un affare che non deve riguardare la polizia. Ma non accettiamo che chi garantisce la vostra sicurezza venga ricambiato con una dimostrazione di disprezzo”.
Libero 28.5.2015
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